Incendi dolosi, vandali e writer nel glorioso deposito dei tram

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I lavori per la nuova metrotranvia lungo via Milano prevedono anche il corollario, molto importante per Desio, della rimozione completa della vecchia linea tranviaria e della riqualificazione della lunga arteria, con tanto di pista ciclopedonale. Che ne sarà invece del vecchio, storico, deposito e dei 42 tram abbandonati all’interno? Ancora non si sa. Dismissione? Recupero? La questione è aperta.

Nel frattempo, dentro e fuori dalla maxi area nella zona nord del territorio desiano, continuano a succedersi eventi negativi. Qualche mese fa, un incendio quasi sicuramente doloso (è stato trovato dagli inquirenti del liquido infiammabile). Nei giorni scorsi, il blitz dei vandali che hanno imbrattato la facciata dell’edificio degli uffici che dà su corso Italia con delle grosse scritte con la bomboletta spray. Un vero e proprio sfregio nei confronti di quello che è un bene storico e architettonico della città. Non a caso, è stato inserito tra i luoghi del cuore del Fondo per l’Ambiente Italiano: una campagna nazionale per i luoghi italiani da non dimenticare. E in questo momento l’ex deposito è addirittura al 19esimo posto nazionale, con circa 750 voti: il primo in classifica in Brianza e davanti a patrimoni dal bene incalcolabile come il Duomo di Orvieto.

E sono tanti i gruppi di appassionati di tram che, attraverso petizioni e gruppi sui social network, sono al lavoro per cercare di far scalare la classifica al sito desiano. Il ministero dei Beni culturali lo scorso anno ha evidenziato infine l’interesse culturale del luogo (il deposito fu costruito nel 1926) e dei rotabili, ai sensi del Codice dei beni culturali e del paesaggio.

Ale.Cri.