
I mobilieri: "Un tributo alla resilienza e a nostro padre"
L’imprenditoria della Brianza spazia da un capo all’altro del territorio, dal pane, all’utensileria, mobilifici, ricambi per auto, moto e bici, alla falegnameria. Ma quasi tutte hanno in comune di essere o essere state aziende familiari. "Siamo una famiglia molto unita", racconta Massimo Guzzabocca, che ha ritirato il Premio Impresa Lavoro di Camera di commercio insieme al papà Giovanni e al fratello Stefano. "È stato davvero emozionante – ammette Massimo – anche perché era la prima volta che andavo al Teatro alla Scala". Il segreto del successo è il valore della famiglia.
L’azienda Fratelli Guzzabocca snc, fondata a Seregno dal bisnonno Carlo, 75 anni fa, è nata durante la riscostruzione dalle macerie della seconda guerra mondiale, è passata ad Antonio e Giuseppe, poi a Giovanni che sta tramandando l’esperienza a Massimo e Stefano. Oggi si occupa di commercio di utensileria e articoli tecnici per il settore industriale, ma il bisnonno Carlo cominciò con una segheria che trattava macchine utensili per la lavorazione del legno. Giuseppe e Antonio hanno proseguito con il negozio di utensili manuali, aggiungendo poi compressori e viti. Massimo e Stefano Frigerio sono rivenditori di Beta utensili e riforniscono le più grandi aziende del territorio. Massimo nasce come operatore per macchine utensili e Stefano ha studiato al liceo scientifico. "Ma la vera scuola di vita e lavoro – racconta Massimo – l’abbiamo avuta con papà che ci ha insegnanto tutto del negozio e del settore". Un altro segreto che trapela parlando con gli imprenditori, di generazione in generazione, è la capacità di rispondere ai cambiamenti del territorio.
È quello che ha fatto la Frigerio Legnami, di Cesano Maderno, fondata da Angelo Frigerio nel 1945 come fornitore di mangimi animali, sementi e concimi nel periodo in cui l’economia brianzola era tipicamente rurale, poi si sono aggiunti i tavolati per falegnameria e ebanisteria che sono diventati il core business dagli anni ‘70, quando l’agricoltura è sparita dalla Brianza, cedendo il posto al distretto del mobile.
Ha proseguito Alberto Frigerio (mancato nel 2022), passando a sua volta il testimone ai figli Diego e Lara che vendono travature per tetti e legno per edilizia. "Questo premio – commenta Diego Frigerio – è un riconoscimento al territorio. Noi siamo rimasti fedeli al sistema legno che da Cesano, a Meda, a Cantù ha creato lavoro e ricchezza. Non abbiamo mire espansionistiche. Un tempo a Cesano erano 4 mila le attività artigiane, oggi siamo tra i pochi che hanno resistito. Questo è un premio alla resilienza e un modo per ricordare nostro padre".
C.B.