"Il sole non è una scusante" Condannato l’automobilista che investì e ammazzò un pedone

Aveva detto che un raggio gli aveva impedito di vedere la vittima centrata a spasso col cane ma per il Tribunale è colpevole di omicidio stradale. La sentenza: un anno di reclusione.

"Il sole non è una scusante"  Condannato l’automobilista  che investì e ammazzò un pedone

"Il sole non è una scusante" Condannato l’automobilista che investì e ammazzò un pedone

di Stefania Totaro

Investito e ucciso mentre passeggiava con il cane a pochi metri dalla sua abitazione: condannato l’automobilista. Il Tribunale di Monza ha inflitto 1 anno di reclusione nel processo con il rito abbreviato nei confronti di A.M., un pensionato 72enne residente a Lesmo che il 15 gennaio 2022 investì e uccise il vicino di casa 69enne Francesco Piazza, abbagliato dal sole che gli aveva impedito la visuale alla guida. L’incidente si era verificato in via Marina a Lesmo, poco lontano dalle abitazioni di vittima e investitore. Erano le 8.45 quando A.M. si era messo in auto assieme alla moglie. Il pensionato aveva percorso soltanto poche decine di metri quando aveva investito il 69enne, che stava passeggiando con il cane sul lato sinistro della carreggiata a senso unico. A causa dell’urto, Francesco Piazza era stato sbalzato a terra contro la siepe a bordo strada. Il 69enne aveva perso conoscenza dopo l’investimento e le sue condizioni erano apparse subito critiche. Anche se immediato era stato l’intervento dei soccorsi, allertati dallo stesso investitore.

Francesco Piazza era stato trasportato d’urgenza all’ospedale Niguarda di Milano. Purtroppo, però, per il 69enne non c’era stato nulla da fare. Il pedone era morto nel pomeriggio per le gravissime lesioni riportate. La famiglia della vittima si è affidata a Giesse Risarcimento Danni, gruppo specializzato nella tutela dei familiari delle vittime della strada. Mentre l’imputato di omicidio stradale ha scelto di essere giudicato con il rito abbreviato davanti al giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Monza. A nulla è valso addurre il tragico investimento al fatto di non avere visto il pedone passeggiare perché l’automobilista aveva il sole in faccia che gli ha tolto per un istante la visuale normale alla guida. "Francesco è stato investito su una strada a senso unico dove il limite è di 30 chilometri all’ora - spiega Fernando Rosa, responsabile della sede Giesse Risarcimento Danni a Monza - Quel giorno l’investitore aveva il sole contro, ma il Codice della strada tutela il pedone in quanto utente “vulnerabile” ed è molto chiaro a tal proposito: l’automobilista deve regolare la velocità e conservare il controllo del proprio veicolo dinanzi a qualsiasi ostacolo prevedibile, come lo è la presenza di un pedone a bordo strada, ma, ancor prima, in base alle circostanze di tempo e luogo nelle quali sta circolando, compresa l’eventualità di un tratto di strada da percorrere “contro sole”. L’attenzione alla guida non è mai abbastanza: è per un’evitabile e tragica disattenzione che si è verificata l’ennesima tragedia".