In un’epoca non precisata che dal 1904 può spaziare fino agli anni ‘60, oppure fino ai giorni nostri, luci, musica e pochi oggetti di scena raccontano il viaggio intimo di “Il fu Mattia Pascal“, dal romanzo di Luigi Pirandello, con Giorgio Marchesi, musiche scritte ed eseguite dal vivo da Raffaele Toninelli.
Sarà in scena al teatro Villoresi domani alle 21 e domenica alle 16. "Posso dire che da allora ho fatto il gusto a ridere di tutte le mie sciagure e di ogni mio tormento: leggendo queste parole che Pirandello fa dire al suo protagonista, abbiamo pensato di raccontare le vicende di Mattia Pascal, sottolineando l’ironia presente nel testo – racconta Giorgio Marchesi – sperimentando un linguaggio accessibile a tutti, soprattutto alle nuove generazioni, affinché la pesantezza che spesso viene erroneamente associata ad alcuni capolavori letterari possa essere smentita da un racconto energico e divertito di un caso davvero strano". La narrazione, le luci e la musica porteranno lo spettatore da Miragno, il paesino immaginario della Liguria dove tutto è cominciato, a Montecarlo e poi a Roma, lasciando spazio all’immaginazione che porta ora in biblioteca, dove Mattia Pascal lascia il suo messaggio, ora in treno e in giro per l’Italia. "Mi trasformerò con paziente studio sicché, alla fine, io possa dire non solo di aver vissuto due volte, ma di essere stato due uomini diversi – spiega il protagonista – Pascal sembra chiedere quindi non solo un’altra possibilità, come spesso sogniamo tutti, ma di ricominciare da capo o di correggere gli errori del passato". Il desiderio di fuga e di cambiamento sono stati i temi ricorrenti del post pandemia. Lo spettacolo è nato nel 2021, gira ormai da due anni, cambiando e maturando nel tempo, dando vita a ritmi, musiche e interpretazioni diverse, mettendosi in discussione ogni sera.
"Preparare Mattia Pascal è stato facile – continua Marchesi – perché sceglie una nuova identità e in questo è simile al lavoro dell’attore che deve entrare nei panni del personaggio e poi finisce per empatizzare con l’altro anche nella vita reale". D’altronde il tema dell’identità era sentito all’inizio del ‘900, ma lo è ancora oggi, nei diversi profili che possiamo creare sui social. Il cambiamento avviene attraverso le luci e la musica, da classica a elettronica e graffiante. Intenso il lavoro sulla lingua, resa essenziale rispetto al testo di Pirandello, ma lasciando intatto lo stile, il linguaggio, l’ironia e il cinismo del personaggio.
Cristina Bertolini