
Il paradiso della pasticceria. Arnaboldi, 50 anni di dolce vita
Passione, estrema conoscenza della materia prima, umiltà: sono questi gli ingredienti segreti che rendono particolarmente buoni i dolci prodotti dalla pasticceria Arnaboldi. Situata davanti alla chiesa, a suo modo anche questa pasticceria è diventata una istituzione: qui sono passate intere generazioni e, ancora oggi, è un punto di riferimento. "Quest’anno festeggio i cinquant’anni da pasticcere - racconta il titolare Marco Arnaboldi -, anche se in realtà ho rilevato questa attività, allora pasticceria Orsenigo, nel 1982. Ho iniziato a 14 anni fare questo lavoro, in una pasticceria di Cesano Maderno, ho avuto la fortuna nella mia carriera di avere incontrato persone, direi maestre e maestri, che non si sono limitate a insegnarmi il mestiere: mi hanno fatto capire l’importanza del bello e del buono, mi hanno fatto innamorare di questo lavoro. E, credetemi, la pasticceria al di là del gusto è anche poesia. Ha qualcosa da trasmettere, regala emozioni. Non a caso sono stato il primo a introdurre le uova di Pasqua dipinte. Veniva proprio una pittrice, ci chiedevano le uova personalizzate. Ora sono tornate di moda quelle lisce, semplici, tradizionali".
A differenza di tanti, Arnaboldi suggerisce l’attività di pasticcere. "I ragazzi - precisa - devono però farlo con una consapevolezza. Ovvero che è un mestiere che si fa per la passione, per il contatto con i clienti e con i colleghi. Se si cerca il guadagno facile e la vita comoda, meglio fare altro nella vita. Io sono qui tutte le mattine alle 6, stacco un’ora durante la pausa pranzo, poi di nuovo qui fino alle 19.45. Fare questa vita non è semplice se non c’è la passione". La sua famiglia, storicamente, era abituata a lavorare il legno. Ha scelto di essere creativo anche lui, tra torte e pasticcini. "I miei sono piuttosto classici - racconta - anche se qualche innovazione non manca. Per indole, però, non sono attirato dal cake design. Bado di più alla qualità dei prodotti". Per fare questo cerca di usare il più possibile prodotti naturali. C’è una ricerca continua di ingredienti di qualità. "Il 9% di quello che il cliente trova nel negozio è prodotto da noi. Molte cose le facciamo ancora a mano. Io, a dispetto dei miei 64 anni, credo comunque di essere un ragazzo che non ha finito di imparare". Arnaboldi non ha preferenze sui suoi dolci: "Mi piace farli tutti, li vedo nascere, li sento miei. Mi piace vedere il bancone pieno e dare ai clienti la possibilità di scelta. Io li mangerei tutti: il buono non stanca". Sono tanti i bovisiani che ogni giorno vengono qui per un momento di cordialità e di bontà.