Il Motor Show sotto le guglie del Duomo

L’emergenza Covid ridimensiona il format del salone internazionale dell’auto, a Monza resteranno solo le attività in pista.

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di Marco Galvani

Il Motor Show trasloca da Monza a Milano. Le restrizioni sanitarie per l’emergenza Covid hanno ridimensionato il format del salone internazionale dell’auto e le ambizioni delle case tanto da spingere gli organizzatori a rivedere programma e location per l’appuntamento che da giugno è stato spostato nei quattro giorni dal 29 ottobre all’1 novembre. Resterà comunque un salone a cielo aperto, ma gratuito e diffuso su oltre 40 tra piazze e vie di Milano, con piazza Duomo a fare da cuore dell’intera manifestazione. Attorno alla cattedrale saranno esposte le anteprime nazionali e le auto rappresentative delle case automobilistiche, una per brand. Mentre le piazze e le vie del capoluogo, tra cui via Montenapoleone, diventeranno headquarter dei marchi auto e moto che esporranno le loro novità di prodotto su pedane tutte uguali, scoperte e illuminate, con particolare attenzione alle motorizzazioni green.

Modelli che il pubblico potrà provare su strada (su prenotazione al sito www.milanomonza.com): i test drive delle auto elettriche e ibride plug-in saranno in piazza Castello, quelli delle vetture full hybrid, mild hybrid e delle altre motorizzazioni in piazza Sempione. All’autodromo di Monza, invece, rimarrà l’arrivo della sfilata - dal centro di Milano - delle ultime novità delle case automobilistiche che sfrecceranno sulla pista della Formula Uno e sul vecchio catino dell’alta velocità con le due sopraelevate. E sempre sul circuito immerso nel Parco di Monza si svolgeranno i track day delle case e dei club. Anche se "ancora non siamo in grado di dire se saranno eventi aperti al pubblico – il dubbio di Pietro Benvenuti, direttore del Monza Eni Circuit –. Purtroppo la situazione è in continua evoluzione e non possiamo prevedere con certezza quello che succederà nei prossimi mesi".

Ma il cambio di programma era comunque inevitabile. In ogni caso, "diventando diffusa su un territorio vasto come quello di Milano – spiega Andrea Levy, presidente del Milano Monza Open-Air Motor Show – la manifestazione scongiura i rischi di assembramento e regala alla città e a tutto il sistema automotive la possibilità di ripartire, con tutte le accortezze del caso". Anche per questo le pedane dell’esposizione avranno tutte un QR code con le informazioni sul modello fornite dai brand, in modo da evitare code per richieste informative, e saranno previsti percorsi definiti per separare ingressi e uscite dalle installazioni. "Le case automobilistiche, e anche quelle motociclistiche (a maggior ragione con la cancellazione dell’edizione 2020 dell’Esposizione internazionale del ciclo e del motociclo in Fiera a Milano), avranno così la possibilità di mostrare anteprime assolute e questo sarà possibile grazie al supporto del Comune di Milano, che ha sposato il progetto – continua Levy –. Mentre il circuito di Monza "sarà il tempio della passione, dove si daranno appuntamento i brand con l’anima racing, i collezionisti e i club, i quali si divertiranno girando sul circuito di Formula Uno e sull’Anello dell’Alta Velocità". Un format rivisto e aggiornato che "unisce i desideri di mettersi in gioco del sistema automobilistico italiano e della città di Milano – l’orgoglio di Roberta Guaineri, assessore al Turismo di Palazzo Marino –. Sono certa che questo evento contribuirà a rilanciare la nostra città nel mondo dopo mesi di blocco forzato per l’emergenza sanitaria". Ma diventerà anche un riconoscimento a un’area geografica – che ha scritto e continua a scrivere la storia dei motori. E infatti il settore automotive in Lombardia conta più di mille aziende (un terzo di quelle italiane) che producono un fatturato di 20 miliardi di euro con oltre 50.000 dipendenti diretti. Tanto che l’edizione completa con l’autodromo di Monza scelto come centro di gravità permanente delle auto del futuro è già programmata per giugno 2021.