Il medico di famiglia va in pensione. I colleghi “ingaggiano” tre sostituti

MONZA Il medico di famiglia va in pensione, ma i colleghi fanno quadrato per non far mancare il servizio ai...

Il medico di famiglia va in pensione, ma i colleghi fanno quadrato per non far mancare il servizio ai cittadini. Succede tra Vedano e Biassono, dove dall’ 1 febbraio andrà a riposo la dottoressa Nora Galbiati, medico di medicina generale super massimalista con 1.800 assistiti (il massimo previsto di solito è 1.500). Per prevenire la carenza di servizio che si verrebbe a creare, il gruppo di 8 medici (tutti super massimalisti) dello studio associato di Vedano via Italia 2 (con altra sede a Biassono) hanno inserito tre giovani colleghi.

"Per uno di loro, il dottor Salvatore Zavattieri - spiega il collega Paolo Marzi (responsabile dell’aggregazione funzionale territoriale Medici di medicina generale di Vedano, Biassono, Macherio, Sovico e Albiate) - abbiamo fatto un trattamento agevolato, esonerandolo in questi mesi dal pagamento di affitto, riscaldamento e del consumo di materiale dello studio. Per i primi mesi ha 350 pazienti, poi comincerà a contributire progressivamente, man mano che i pazienti crescono. Il dottor Zavattieri ha terminao il corso di specializzazione in Medicina generale, ha fatto il tirocinio con me". I medici si sono attivati per inserire nello staff anche il dottor Enrico Runfola, su Vedano e la dottoressa Alice Sandrucci su Biassono. Con buona volontà e spirito di inizitiva hanno preparato il pensionamento della collega Galbiati, evitando di lasciare gli assistiti in emergenza. Tanto più che le Case di comunità esistono, ma non sono ancora del tutto funzionanti. I giovani medici hanno tutta l’intenzione di mettere la loro professionalità al servizio dei cittadini, ma vanno dove trovano condizioni agevolate, almeno per iniziare. I nuovi arrivati avevano cercato anche a Monza e Seregno, ma i costi di gestione degli ambulatori a loro carico erano proibitivi. Dal 1991 il dottor Marzi si unisce e cerca di fare sistema, ma non sempre la legislazione agevola la buona volontà e l’intraprendenza dei professionisti in trincea. Regione Lombardia ha indetto un bando per il riconoscimento di queste forme di aggregazione, ma è limitante. I medici del gruppo Vedano/Biassono volevano fare sistema anche con altri 2 colleghi di Biassono, ma per un problema burocratico è stata negata l’autorizzazione.

Cristina Bertolini