Il maniaco seriale del Parco finisce subito a processo

A giugno aveva buttato a terra una ragazza e aveva tentato di violentarla. Dopo due settimane arrestato il cingalese che vive a Monza con la famiglia

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di Stefania Totaro

Subito alla sbarra l’uomo che era diventato l’incubo delle donne al parco di Monza. La Procura ha chiesto il giudizio immediato per il 43enne immigrato dello Sril Lanka, residente a Monza con la sua famiglia, accusato di avere tentato di violentare una 32enne brianzola che la mattina del 27 giugno scorso stava facendo una passeggiata lungo il centralissimo viale Cavriga. In una giornata di maltempo in cui il parco era quasi deserto, all’altezza di viale dei Sospiri la donna era stata aggredita alle spalle dal maniaco, che l’aveva gettata a terra e le aveva strappato la biancheria intima. La vittima aveva avuto la prontezza di urlare attirando altri frequentatori del polmone verde cittadino, tra cui una podista brianzola che stava facendo sport e l’aggressore era fuggito. La vittima era finita al pronto soccorso per lo stato di choc. Ad indagare la Questura di Monza. I poliziotti si sono mescolati per giorni agli avventori del parco in abiti borghesi, hanno analizzato i video delle telecamere di sorveglianza e anche le altre denunce per reati sessuali avvenuti all’interno del parco. Ma è stato soprattutto grazie al preciso identikit del violentatore fornito dalla vittima che gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Monza, coordinati dalla Procura, hanno identificato il 43enne riuscendo ad ottenere dal Tribunale monzese un’ordinanza di custodia cautelare in carcere eseguita nella serata del 12 luglio scorso.

È emerso che l’uomo nel 2006 e nel 2020 era già stato denunciato per atti osceni, dopo essersi denudato completamente davanti ad alcune ragazze, sempre all’interno del parco monzese. Ora i magistrati ritengono di avere in mano sufficienti elementi per ottenere la condanna dell’imputato, ancora sottoposto a misura cautelare e ne hanno chiesto l’immediato processo senza passare come da prassi dall’udienza preliminare. Il 43enne potrà ora decidere se affrontare l’ordinario dibattimento al Tribunale di Monza oppure chiedere un rito alternativo come il patteggiamento o il rito abbreviato per puntare ad una pena meno pesante.