Il made in Brianza in vetrina Fuori o dentro il Salone l’importante è esserci "Un’occasione per tutti"

Franco Montrasio (Apa Confartigianato): sfruttare il volano dell’evento per fare promozione. In cantiere iniziative anche all’esterno della città con protagonisti gli artigiani del territorio

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di Martino Agostoni

Nel 2023 torna il vero Salone del Mobile, il primo post-Covid nelle sue date tradizionali di primavera e senza più limitazioni e imprevisti da emergenza sanitaria, un evento internazionale su cui sono puntati gli occhi della filiera delle imprese artigiane del settore del legno e arredo che caratterizzano il territorio.

Ma essere presenti nella più importante vetrina del mondo del mobile e del design costa tanto - è un impegno economico da decine di migliaia di euro anche per un piccolo stand che spesso non porta la visibilità attesa - e sono molte le piccole realtà locali che restano fuori. Fuori dal salone milanese, ma non per forza escluse dalla sua influenza perché proprio sul fronte della promozione del mondo artigiano locale fa la sua parte l’associazione di categoria Apa Confartigianato Monza e Brianza. "Per noi è importante sfruttare il momento che crea il Salone – dice Franco Montrasio, presidente Legno e Complementi di Apa Confartigianato – per realizzare iniziative, incontri ed esposizioni anche fuori Milano con protagonisti gli artigiani del territorio. L’obiettivo è far conoscere le capacità delle piccole e medie imprese di Monza e Brianza, dare un traino alla filiera del legno e design così caratteristica nel territorio e far valere la qualità del lavoro dei nostri artigiani". Quindi ci sarà spazio attorno al prossimo Salone soprattutto in un anno come il 2023 che è iniziato meglio rispetto agli ultimi anni. "Il settore del legno brianzolo è ritornato ai livelli pre Covid – spiega Montrasio – mentre l’unico ambito che resta indietro è quello che ha sbocchi verso la Russia a causa dell’embargo. Si tratta però di un settore dell’arredo verso privati, con richieste su commissione, legate anche al lusso come, per esempio, il lungo tavolo di Putin diventato celebre perché si è visto durante l’incontro con Macron. Non è quindi un problema generale per la categoria che, anzi, ha superato nell’arco di un anno le principali difficoltà causate dalla guerra in Ucraina". Anche i problemi causati dal rincaro dell’energia "con l’inizio del 2023 sono rientrati – prosegue il presidente –. La problematica maggiore di questo momento riguarda l’incertezza dei mercati, il momento di riduzione dei consumi per il carovita e quindi il calo delle richieste. Non è però una vera crisi per gli artigiani brianzoli perché i loro prodotti non sono quelli del mercato di massa, ma prodotti di qualità, richiesti su committenza".

Ci sono tutte le premesse per guardare con interesse verso il Salone del Mobile, un evento che resta un’occasione per gli operatori del settore. "Però il Salone è sempre più un evento per i grandi marchi e aziende internazionali – conferma Montrasio – e meno per le piccole imprese e gli artigiani locali che non hanno le capacità per sostenere i costi elevati richiesti per essere presenti. Le aziende artigiane difficilmente sono coinvolte dentro al Salone e per questo come associazione di categoria siamo attivi per promuovere iniziative correlate che riuniscano le piccole realtà locali e per fare marketing territoriale". E anche Enrico Brambilla, segretario generale Apa Confartigianato conferma che, nonostante le problematiche sui costi di presenza al Salone, "non c’è sconforto da parte delle nostre imprese, anzi mi risulta che il settore stia lavorando" così come, anche se potranno mancare gli operatori russi, i cinesi ancora per i problemi Covid o anche gli arabi perché le date quest’anno rientreranno nel mese di ramadan, "reputo – conclude Brambilla – che una manifestazione importante come il Salone possa favorire l’apertura verso altri mercati".