ALESSANDRO SALEMI
Cronaca

Il Gp delle tute arancio. I commissari di pista a tu per tu col rischio: "Siamo pronti a tutto"

La squadra degli uomini di Aci che presidia ogni metro della pista "Dalla Formula 1 alle gare minori, tensione e concentrazione al massimo". Ieri si sono allenati a Monza su regolamenti e tecniche d’intervento.

Il Gp delle tute arancio. I commissari di pista a tu per tu col rischio: "Siamo pronti a tutto"

Dietro ogni gara automobilistica che infiamma di passione e di spettacolo l’autodromo di Monza, non ci sono solo il talento dei piloti e le performance delle auto, ma anche il lavoro di chi garantisce la sicurezza di chi è in pista: i commissari di percorso. "Essere commissario di una gara non significa solo saper usare bene le bandiere di segnalazione e intervenire in caso di incidenti, significa concentrarsi sulla gara senza farsi disturbare dall’esterno, saper prevenire, conoscere auto e abitudini di chi guida ed ispirare fiducia ai piloti", ha detto durante il corso di perfezionamento degli ufficiali di gara ieri in autodromo Daniele Galbiati, ispettore e supervisore di Acisport ed ex storico direttore di gara dell’autodromo. Il corso è alla sua prima edizione e rientra nella Specialist Motorsport Academy di Acisport.

"Oggi ci sono 130 commissari di percorso lombardi specializzati, su 200 totali – ha spiegato Alessandro Tibiletti, responsabile della formazione sportiva dell’Academy –. Gli altri 70 li raggiungeremo in seguito, poiché ci teniamo a fornire a tutti una preparazione ancora più professionale. Qui approfondiamo ogni area di competenza e informiamo sulle novità regolamentari che entreranno in vigore con la prossima stagione. I piloti e le case automobilistiche richiedono un’alta professionalità quando ci sono le gare, e noi ci teniamo a garantirgliela". Tra i 130 commissari di gara presenti si sentiva aria di esperienza. Come se parlassero di qualcosa di già vissuto. Tra di loro la maggior parte sono di lungo corso.

"Nei nostri tanti anni di corse abbiamo visto il nostro settore cambiare molto – hanno raccontato Giovanni Bosatelli, Lorenzo Bellicini e Giuseppe Lizzola, commissari di percorso del Rally –: 40 anni fa c’erano pochissimi ufficiali in una competizione, in una addirittura eravamo solo 5. All’epoca non c’era l’attenzione alla sicurezza di oggi. Adesso per una gara ci sono minimo una trentina di commissari, almeno uno ogni 500 metri". Un fatto positivo affiancato però da un altro preoccupante. "Il problema di oggi è che mancano giovani, ce ne sono sempre meno. Crediamo che sia per due fattori: una passione minore data dal fatto che ora le gare si possono vedere in qualsiasi momento sul web e non per forza in loco, e che la disponibilità al sacrificio è diminuita. Parecchi si avvicinano ma dopo un paio di servizi mollano, probabilmente a fronte di responsabilità grosse o di condizioni meteo avverse. Ma se si fa questo servizio lo si fa solo perché mossi da una grande passione, non per soldi, né per semplice divertimento". "Vogliamo aprire molto di più ai giovani – ha concluso Tibiletti –. Sui 130 partecipanti di oggi solo 18 sono dai 26 ai 40 anni. Vogliamo professionalizzare maggiormente la figura anche per attirare di più loro".