
Crippa Chi bazzicava Monza, specialmente quella meno scintillante, ma comunque nelle strade centrali e sotto i suoi portici (l’appena ridipinta di...
Crippa
Chi bazzicava Monza, specialmente quella meno scintillante, ma comunque nelle strade centrali e sotto i suoi portici (l’appena ridipinta di rosso piazza Cambiaghi), aveva incrociato spesso il suo sguardo. Il suo sorriso, anche. Negli scorsi giorni ha destato una certa emozione la notizia che era morto Tin Tin. Sconosciuto ai più il suo vero nome, si trattava di uno di quei clochard che da tempo si possono incontrare anche in questa città. Gentile e di animo mite, originario dello Sri Lanka, Tin Tin – come si faceva chiamare – era una vecchia conoscenza di quel piccolo esercito di volontari che si occupa di chi vive per strada. Non a caso a dare l’annuncio della sua morte, dopo un brevissimo ricovero all’ospedale, sono stati i City Angels, che più volte avevano avuto modo di occuparsi anche di lui. Partito in epoca imprecisata dall’Estremo Oriente e ritrovatosi a vivere in mezzo a una strada. "Con il cuore colmo di tristezza - hanno scritto sui social - noi della sezione di Monza salutiamo Tin Tin, un amico speciale che ha condiviso con noi sorrisi, parole e momenti di umanità vera".
Un uomo che, anche quando riceveva aiuto, si preoccupava per prima cosa che questa gentilezza potesse essere condivisa anche con i suoi compagni di sventura.
Una morte che come al solito ha riaperto il dibattito su cosa fare per chi si trova a vivere ai margini della società.
Tra l’altro proprio in questi giorni l’Associazione avvocato di strada, grazie ai contributi della Chiesa valdese e con il patrocinio della Provincia, ha pubblicato una speciale guida che contiene informazioni utili sui servizi offerti sul territorio alle persone senza fissa dimora. Una settantina di pagine in cui si spiega ad esempio dove andare a dormire, a mangiare o come curarsi rivolte ai tanti Tin Tin di Monza. Non basterà, ma è già qualcosa.