GABRIELE BASSANI
Cronaca

Il Castello del Lupo va all’asta Ma nelle sale lo spettacolo continua

Proseguono nonostante tutto le mostre nell’antica dimora di Cogliate risalente alla fine del Settecento

Il Castello del Lupo va all’asta Ma nelle sale lo spettacolo continua

di Gabriele Bassani

Dal fascino delle leggende dei cavalieri erranti ai rischi di un’asta giudiziaria che potrebbe compromettere il futuro del castello e di tutte le iniziative culturali che ancora oggi resistono. Un orizzonte ricco di incognite per Villa Luigia, conosciuta oggi come il “Castello del lupo“, antica dimora di Cogliate risalente al fine del Settecento, che si dice fu fatta costruire da un cavaliere dell’Isola di Wight in onore di una donna del posto. Da una parte la programmazione di appuntamenti con l’arte, avviata lo scorso settembre con la mostra che ha visto la partecipazione di artisti del calibro di Luna Berlusconi, Maria Kononov e Roberto Molteni ed è stata per molti l’occasione di entrare per la prima volta nell’edificio, dall’altra la preoccupazione per l’esito dell’asta giudiziaria per assegnarne la proprietà.

Archiviato lo spettacolo “Candle castle“ con il pianista Pavel de Palma, ci sono altri appuntamenti in programma sotto la direzione del professor Giorgio Gregorio Grasso, che ha portato qui, qualche mese fa, anche Vittorio Sgarbi. La prossima idea di Antonio Lo Furno, attuale gestore dell’immobile per conto della Immobiare Levante, è quella di allestire una mostra che unisca l’arte pittorica alla storia della gloriosa Divisione Folgore, corpo speciale di paracadutisti dell’Esercito di cui lui stesso ha fatto parte.

Ma nel frattempo si dovrà affrontare la nuova asta giudiziaria, dopo quella andata deserta lo scorso mese di gennaio e dopo i precedenti tentativi che sono stati effettuati negli anni scorsi. L’immobile, infatti, risulta posto all’asta dal Tribunale di Monza in seguito a procedura esecutiva: l’offerta minima per partecipare all’asta è stata fissata in 462mila euro. Ma la questione giudiziaria è particolarmente intricata per alcuni contenziosi ancora aperti, come spiega Lo Furno, che sottolinea anche i costi di una ristrutturazione radicale e la domanda di "revocatoria opponibile alla procedura per un valore di 523.000 euro".

"Sono tuttora pendenti vari giudizi di opposizione alla procedura di vendita, sia presso il Tribunale di Monza sia presso la Corte di appello di Milano, che vertono principalmente sulla inesistenza della notifica e a tutt’oggi c’è ancora il dubbio su chi sia il reale proprietario dell’immobile, se la Corona inglese, una società con sede a Londra o gli azionisti di detta società e su quale dei due ordinamenti giuridici deve esser applicato, se quello italiano o quello del Regno Unito", prosegue Antonio Lo Furno. La storia di questa antica dimora, affonda le sue radici in una vicenda di cavalieri inglesi.

"Immobiliare Levante, che rappresento, a oggi è comunque fino a sentenza contraria passata in giudicato titolare di regolare contratto di affitto trentennale trascritto e registrato presso l’ufficio delle Entrate di Monza valido sino al 2046 il cui canone è già stato integralmente saldato, inoltre tutti gli illeciti per far rivivere la presente esecuzione, spiegati nei due giudizi, sono al vaglio delle Procure di Monza e di Londra", ci tiene ad aggiungere Lo Furno. Puntualizzando anche che "tutto ciò è riscontrabile consultando il fascicolo della procedura".