
di Barbara Calderola
"L’Ultima cena è stato un set pronto all’uso per mesi". Costa fatica anche reinterpretare la celebre opera di Leonardo se bisogna farlo "rispettando le regole anti-Covid sul distanziamento". Ma loro, i ragazzi del Centro socio-educativo “La vite” di Arcore, non hanno desistito. Per giorni si sono calati con pazienza nei panni degli apostoli e hanno scattato foto su foto, finché l’assemblaggio di centinaia di immagini non ha restituito allo sguardo "la tavola più famosa della storia", racconta Stefania Centinara, uno dei due educatori, l’altro è Franco Sala, che ogni anno trovano la strada giusta per incanalare la creatività dei 30 disabili ospiti del Cse. Hanno dai 25 ai 50 anni, arrivano da tutto il territorio.
La rinascita dei quadri più famosi è servita a realizzare il Calendario 2022, il nono nella storia del gruppo, "abbiamo pensato a opere celebri con il desiderio di andarle a vedere con i nostri occhi", spiega Centinara che per l’occasione è diventata fotografa.
Così ciascuno ha scelto il proprio soggetto. Ci sono la Gioconda, Alessandro Manzoni ritratto da Hayez, il “Figlio dell’uomo” di Magritte, la “Scuola di Atene”, “La ragazza con il turbante”. Incursioni fra i grandi della storia dell’arte, un tassello "del percorso tagliato su misura per ciascuno", sottolineano al Centro.
Perché l’obiettivo qui è aiutare tutti a contare su se stessi, indipendentemente dal grado di disabilità. Scopi perseguiti sin dalla fondazione e che l’almanacco presentato pochi gironi fa durante una serata di gala, incornicia. "Abbiamo scelto i temi più diversi in queste nove edizioni, - ricorda l’educatrice - nemmeno la pandemia ci ha fermato: nel 2020 è nato il Covidiario a distanza, ma ugualmente bellissimo".
Un anno sono stati protagonisti i luoghi più affascinanti della Lombardia, dai laghi, alle montagne "alcuni dei quali, visitati, un’altra volta abbiamo ricreato le copertine dei vecchi Lp". Nel 2021 il lavoro è partito dallo studio delle tele e dei loro autori fino a quando ognuno ha deciso di adottarne una e farla rivivere. Dietro c’è una ricerca sull’epoca, sull’ambientazione, sui costumi del dipinto. Stampato in 3mila esemplari il calendario-cult verrà donato a chi farà un’offerta per la Vite.