Hanno sviluppato doti investigative raffinatissime. Perché a volte è solo grazie a quelle, oltre che a volte a una dose di fortuna, che è possibile venire a capo di un malcostume tanto radicato e diffuso che estirparlo si rivela oltremodo difficile. Sono gli agenti del Nucleo ambientale della polizia locale, che anche l’altro giorno hanno dato testimonianza dei risultati del loro impegno. Perché le discariche abusive sono una delle piaghe che più contraddistinguono un territorio ricco ma spesso incivile come quello di Monza. Dove agli angoli delle strade è possibile imbattersi in rifiuti più disparati, divani, intere camere da letto, elettrodomestici, sacchi neri di indifferenziato, scarti edili, cartongesso.
Il Nucleo (quattro agenti) anche in questo periodo è impegnato nei controlli a tutela dell’ambiente. Sono state intensificate le attività di accertamento in materia di abbandono e di trasporto di rifiuti e di rispetto dell’ordinanza per la raccolta differenziata. In aiuto le telecamere allo scopo posizionate in alcune località oggetto di frequenti abbandoni ma anche la capacità investigativa degli agenti che, rovistando tra i rifiuti, con pochi indizi, riescono a individuare i trasgressori. Nella speciale mappa del malcostume spiccano alcuni luoghi di periferia: il quartiere Cederna-Cantalupo (via Poliziano), il quartiere San Rocco (via Paisiello), Sant’Alessandro, in via della Offelera, a Bettola (la rotonda al confine con Cinisello Balsamo), futura sede della fermata della metropolitana 1 in attivo da Milano ma allo stato attuale terra di nessuno. Nel solo mese di luglio, gli agenti del nucleo polizia ambientale del Comando di via Marsala hanno accertato 14 violazioni per abbandono di rifiuti, 2 delle quali di natura penale. Perché con le ultime leggi, anche il privato che trasporta i rifiuti e non solo l’azienda per cui lavora, rischiano si incorrere in un illecito penale. A volte è stato possibile, rovistando fra i rifiuti, risalire alle etichette che conducevano alla loro origine e, in caso di materiale edile, si è riusciti a risalire al cantiere da cui provenivano. Il profilo di chi incorre in sanzioni, del cosiddetto “furbetto dei rifiuti“, porta a cittadini non sempre residenti in città, anche se spesso si tratta di persone residenti nello stesso quartiere in cui è stato accertato lo sversamento.
I controlli su strada per il trasporto di rifiuti hanno avuto come esito l’accertamento di 3 violazioni amministrative per omessa compilazione del formulario d’identificazione rifiuto e un trasporto non autorizzato di rifiuti con deferimento all’Autorità Giudiziaria del titolare dell’impresa.
Sono stati effettuati anche controlli e presidi presso la piattaforma ecologica comunale, per la segnalazione di soggetti che si aggirano nella piazzola arrecando disturbo agli utenti. Sono state accertate 4 violazioni per accesso senza titolo alla struttura e una guida senza patente, con fermo amministrativo del veicolo: in quest’ultimo caso si trattava di un soggetto noto per le sue intrusioni nella piattaforma. Un uomo originario dell’Est, che di solito si recava alla piattaforma in bicicletta. Quando è stato visto al volante di un’auto, il fatto ha insospettito gli agenti, che sono andati a controllarlo scoprendo che non aveva alcuna patente di guida.