MARTINO AGOSTONI
Cronaca

Monza, il giardino della Villa Reale ritrova i profumi antichi

Cedri, limoni e mandarini portati nella residenza estiva dall’arciduca Ferdinando tornano ad essere coltivati nelle serre comunali

Il giardino della Villa Reale di Monza

Monza, 14 ottobre 2020 - cDa quasi due secoli mancavano i profumi e i colori di aranci e limoni e di tutta una serie di antichi agrumi ricercati dai nobili inquilini della Villa Reale per arricchire e rendere più piacevole il loro soggiorno.

È iniziato nel 1791 il singolare legame della Villa Reale con gli agrumi, da quando il 15 ottobre di quell’anno l’arciduca Ferdinando decise di fare due particolari doni alla propria moglie Maria Beatrice d’Este per il loro 20esimo anniversario di matrimonio. L’arciduca regalò alla consorte la cosiddetta Rotonda dell’Appiani e la limonaia, oggi conosciuta come il Serrone che prolunga l’ala nord della reggia. Le piante di agrumi trovarono il loro posto all’interno della limonaia ma, già pochi anni dopo, anche all’esterno venne realizzato il giardino degli aranci, nell’area a sinistra dell’avancorte, prima di diventare l’attuale roseto Niso Fumagalli. È l’Orangerie, nome recuperato da qualche anno per definire l’area del Serrone della Villa Reale, che a partire dai primi dell’800 divenne un particolare giardino botanico dedicato alla coltivazione di numerose varietà di agrumi. Si arrivò a 50 varietà diverse di piante, agrumi tanto rari e particolari per cui vennero redatti negli anni dei cataloghi: l’edizione più completa è quella del 1925, curata dal botanico e capogiardiniere Rossi. C’erano specie di agrumi tra le più antiche di cui si aveva testimonianza perché raffigurate in dipinti di inizio ‘700, o quello che oggi è il comune mandarino ma che allora proveniva dalla Cina e fu coltivato la prima volta in Italia nell’Orto Botanico di Palermo nel 1790, pochi anni prima che a Monza. È partito nel 2016 il progetto per il recupero degli agrumi storici dell’antica Orangerie della Villa Reale, patrocinato dal Comune, organizzata dall’associazione Soroptimist International club di Monza con la collaborazione della Floricoltura Chiaravalli.

Un lavoro che si svolge nelle Serre Comunali - il giardino sul lato destro dell’avancorte, di fronte a quello dell’Orangerie - dove stanno crescendo una trentina di selezionate e rare piante di agrumi, tutte varietà scelte dal catalogo del 1925, essenze antiche provenienti dalla collezione curata dalla Floricoltura Chiaravalli e dal giardino di Boboli e adatte alla coltivazione in vaso e al clima del nord grazie a particolari innesti. Per ogni pianta è stata preparata una scheda botanica e storica, curata dal citrologo Diego Pessina, mentre il Soroptimist ha donato 27 grandi vasi di terracotta, con lo stemma del Comune, per l’esposizione degli agrumi che durerà fino a novembre, quando sarà tempo di ritirarli nelle Serre Comunali. Il progetto prosegue con gli obiettivi non solo di approfondimento delle conoscenze botaniche e di estetica della reggia, ma anche culturali con l’avvio nel 2021 di percorsi educativi e l’organizzazione di visite didattiche per le scuole.