
Gaffe di Felicia Scaffidi (Fratelli d'Italia), "Ho più amici gay che normali"
L’intento era quello di dare un altro senso alla frase, ma le affermazioni di Felicia Scaffidi (Fratelli d’Italia) nella seduta consiliare di giovedì sera, sulla discriminazione sessuale, si sono rivelate davvero infelici.
Una gaffe, anzi una doppia gaffe che ha scatenato una bella bufera (il video della seduta è diventato virale sul web) e che ha suscitato reazioni di sdegno anche oltre i confini cittadini. "Non accetto che mi venga dato dell’omofoba dal consigliere Luca De Vincentis – ha esordito Scaffidi giovedì sera –. Ho più amici gay io di lui. E li tratto come tratto qualsiasi altra persona normodotata". Una frase pronunciata in occasione di un ordine del giorno che ha tenuto banco tutta la sera: la discussione della mozione presentata dal Vivi Lissone per l’Adesione alla carta d’intenti della Re.A.Dy - Rete nazionale delle pubbliche amministrazioni anti discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere. Scaffidi fin dall’inizio si era detta contraria, evidenziando che la carta d’intenti ha raccolto poche adesioni. Poi ha voluto rassicurare tutti i presenti: "Ho amici gay e li tratto come qualsiasi altra persona normodotata". Nel tentativo di superare la gaffe ha anche peggiorato la situazione: "Scusate – ha aggiunto – volevo dire persone etero. Posso essere anche emozionata e magari un po’ arrabbiata. E posso anche sbagliare. Ho più amici gay che normali. Fidatevi, vengono trattati allo stesso modo". "La colpa – commenta Paola Pizzighini, consigliera regionale del Movimento 5 Stelle – non è della consigliera comunale, che non è del tutto consapevole di quel che dice, ma di Fratelli d’Italia che l’ha presentata e fatta eleggere".
"Un insulto alle istituzioni", rincara Maria Angela Danzì, europarlamentare dei 5 Stelle.
La stessa Scaffidi, però, getta acqua sul fuoco: "Ho ritenuto di esprimere il mio voto contrario per motivi che nulla hanno a che fare con le discriminazioni riguardanti l’orientamento sessuale e l’identità di genere. Purtroppo, il clima teso in aula mi ha portato ad utilizzare termini impropri, ben lontani dal mio modo di pensare e dalla mia cultura. Per questo mi scuso sentitamente con tutte le persone che possono essersi sentite offese".
Gualfrido Galimberti