FridaysForFuture scrive ai sindaci: no a Pedemontana, progetto obsoleto

In una lettera aperta i giovani si dicono pronti a partecipare ad iniziative con Comuni e Comitati "Avrà un impatto enorme sull’ambiernte, il territorio non è stato minimamente coinvolto"

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di Gualfrido Galimberti

"Vogliamo chiaramente ed esplicitamente dire no a questa infrastruttura distruttiva e, soprattutto, alla mancanza di dialogo e confronto con i cittadini e le cittadine e i loro rappresentanti locali nella fase di progettazione". Anche i giovani di FridaysForFuture Monza dicono no alla realizzazione di Pedemontana. Ed esprimono la loro contrarietà pubblicamente, rivolgendosi con una lettera a tutti i sindaci della Brianza, chiedendo adesione alla loro protesta (anche con l’organizzazione di azioni congiunte), nonché di contribuire a diffondere il loro scritto affinché sempre più persone possano essere stimolate alla riflessione riguardo alla realizzazione dell’autostrada.

"Siamo giovani – spiegano gli attivisti – e vogliamo essere in prima fila, insieme ad altri, nella difesa e nella promozione dei beni comuni. Come movimento locale ci siamo interessati fin dalla nostra nascita al tracciato della Pedemontana e al distruttivo e irreparabile impatto della sua costruzione: con il fine di sensibilizzare e informare la cittadinanza e soprattutto i più giovani, alcuni mesi fa abbiamo organizzato un’assemblea pubblica su Pedemontana ripercorrendo la sua storia e mettendo in luce le molteplici problematiche che presenta".

Da FridaysForFuture, in più occasioni, una evidenziatura, quasi a sgomberare il campo da equivoci: la volontà non è quella di sostituirsi alle istituzioni nel confronto sull’opportunità di realizzare l’infrastruttura, bensì quella di schierarsi al fianco di chi già si sta battendo contro questo progetto. Nessuna volontà di essere i protagonisti, insomma, conta il risultato finale. "Vogliamo esprimere solidarietà e sostegno nei confronti di chi ha espresso forti criticità e contrarietà al progetto di Pedemontana – precisano nella loro lettera – a partire dai sindaci e dagli amministratori dei Comuni particolarmente danneggiati dalla sua realizzazione. Desideriamo renderci disponibili a partecipare o promuovere iniziative di diffusione e discussione di informazioni relative alla devastazione ambientale che porterà alla distruzione di un patrimonio vegetale, animale, agricolo di valore inestimabile, che è sempre stato tutelato con attenzione dalla popolazione e dalle amministrazioni locali".

Una presa di posizione che giunge a pochi giorni di distanza dagli incontri dei sindaci. Non solo quello "ufficiale" del 12 settembre convocato dalla Regione Lombardia, ma anche prima di quello proposto da Maurizio Bono, sindaco di Arcore, che ha chiamato a raccolta gli amministratori pubblici della tratta D "breve" e tutto il territorio per discutere del problema.

E la lettera arriva anche prima dell’incontro convocato per ultimo, ma che in realtà sarà il primo della serie, ovvero quello voluto da Luca Santambrogio, presidente della Provincia di Monza e Brianza, in programma il 5 settembre. "Il progetto Pedemontana è obsoleto – commentano da FridaysForFuture –, vecchio più di 70 anni. Avrà, e sta già avendo, un impatto enorme sull’ambiente, risulta per le parti già ultimate un’infrastruttura inutilizzate ed economicamente non accessibile a tutti. Il territorio non è stato minimamente coinvolto nella progettazione e nell’attuazione. Vi è stata una mancanza totale di dialogo e confronto con la cittadinanza e con i comitati che si sono formati e hanno operato con grande dispendio di energie anche al fine di proporre alternative più utili e sostenibili per l’alleggerimento e la facilitazione della viabilità. Nei fatti Pedemontana, Cal, Apl e Regione Lombardia non hanno avuto la volontà di ascoltare le esigenze di un territorio che è e sarà colpito dalla realizzazione dell’autostrada".