Limbiate-Milano, sul Frecciarancio che rischia lo stop: "Salvatelo, è unico"

Con i pendolari del mattino costretti a percorsi più lenti per ragioni di sicurezza: "Code e autobus bloccati, ma noi arriviamo sempre"

La tranvia Milano Limbiate

La tranvia Milano Limbiate

Limbiate (Monza) - Il tram Limbiate-Milano è un caso più unico che raro: qui gli utenti difendono a spada tratta il servizio e lo vogliono mantenere, anche se vecchio, lento e con carenze in termini di accessibilità, comfort e sicurezza, motivi per cui chi lo gestisce, Atm, dovrebbe sopprimerlo dal prossimo 30 settembre. «Parlano di riqualificazione da più di vent’anni, hanno già speso un sacco di soldi e siamo ancora al punto di partenza, la chiuderanno come hanno già fatto dieci anni fa, con i nostri politici che guardano senza far niente, tanto loro mica lo prendono il tram», si sfoga un pendolare in un breve comizio da campagna elettorale, tra la banchina e la carrozza. Tutti gli danno ragione e salgono rassegnati su quella che potrebbe essere una delle ultime corse di questo glorioso tram che, come rivela il Comitato Atm pubblica, nel 1988 viaggiava da Mombello al capolinea di allora in via Valtellina ad una velocità media di 17-21 km orari, mentre 34 anni dopo viene costretto a viaggiare a 12 km all’ora e con una frequenza di corse ridotta a una a ogni 35 minuti anziché una ogni 20.

 

La tabella appesa al capolinea di Mombello Ospedale riporta ancora una partenza alle 6,59; i nuovi orari entreranno in vigore solo tra due giorni e non sono ancora esposti ma i pendolari ormai si sono abituati e quindi si presentano già con 15 o 20 minuti di ritardo. All’inizio ci sorge un dubbio, ma la signora che si affaccia al balcone proprio di fronte alla fermata ci rassicura: "Arriva, arriva, il tram arriva sempre". Infatti, alle 7,20 il "Frecciarancio" che collega Limbiate alla fermata M3 Comasina, si materializza dalla curva sulla Saronno-Monza e raggiunge il fine corsa accanto al muro di cinta dell’ex manicomio, pronto a ripartire in direzione opposta, verso Milano. Dalla prima carrozza locomotore, che diventerà l’ultima, scendono i macchinisti, Fulvio Simone e Antonino Culotta, che risalgono il convoglio a piedi per mettersi dalla parte giusta. Il tram della Comasina parte alle 7,24 in direzione Milano, il ritardo sulla tabella oraria è di 25 minuti. "Colpa dei limiti che gli hanno imposto in queste ultime tre settimane", spiega Concetta Calì, la prima a presentarsi alla fermata di Mombello, utente da vent’anni, sulla tratta Limbiate-Paderno, preoccupata per il rischio di non vedere più il suo affezionato tram: "Con l’autobus non si può mai sapere, il tram invece arriva sempre", ripete anche lei quello che diventerà il mantra della giornata.

Alle 7,31 il tram è davanti al Municipio di Limbiate dove ad attenderlo ci sono una dozzina di persone, tra cui Chiara Grillo, che ci sale da oltre dieci anni che da qui parte per raggiungere il capolinea a Milano con la sicurezza di arrivare in orario, alla faccia della dalla coda, quasi costante, in Comasina, perché - ripete anche lei - "Il tram arriva sempre". Superato il Municipio, il trenino arancione continua lento per immettersi su viale dei Mille, dove si ferma alle 7,35 per far salire un’altra decina di persone, quindi l’immissione in Comasina e la fermata al deposito Atm di Varedo, dove arriva alle 7,41 e trova un’altra quindicina di persone, tra cui Daniela Vlab, di Limbiate, pendolare di lungo corso, diretta a Comasina per scendere poi in metropolitana e raggiungere il centro.

«In queste settimane ho dovuto cambiare orari per arrivare in tempo al lavoro, visto che il tram è diventato molto più lento. Ma almeno col tram sono sicura, perché - indovinate un po’? - il tram arriva sempre". In effetti, da qui non servono ingegneri esperti per capire la differenza con l’autobus: qui parte il serpentone di auto che, a stagione inoltrata, negli orari di punta, arriva fino a Milano. Il tram passa di fianco e prosegue indifferente alle code. Lo fa anche stamattina, lasciati alle spalle i tratti da compiere a passo d’uomo. Tra Battiloca e Tonolli, a Paderno Dugnano, fa il pieno di pendolari, ma prima, a Cascina Amata, dove arriva alle 7,51, deve restare fermo 4 minuti per attendere il gemello in senso opposto e superare lo scambio col doppio binario. Al capolinea di Comasina scendono cento persone, ma sulle corse precedenti erano anche di più. Sono le 8,13: 51 minuti anziché i 35 di qualche settimana fa, però "il tram arriva sempre". Ma adesso rischia di non arrivare più.