Francesco Sangalli, re videomaker

Grazie alla sua passione da autodidatta ha appena trionfato a un talent show nazionale

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di Alessandro Crisafulli

Ama raccontare le passioni delle persone, attraverso i video. In maniera talmente esemplare, da aver vinto nei giorni scorsi un importante concorso nazionale: l’unico Social Talent Show italiano per videomaker e filmmaker, ideato e promosso da Nikon Italia e Traipler.com. Un vero e proprio talento dell’obiettivo, Francesco Sangalli, 27enne di Desio. Che ha trionfato raccontando la storia della sua compagna, una giovane orafa. E che sogna, un giorno, di immortalare la sua impresa di scalare il Kilimangiaro, con una bicicletta in bambù. La serata finale del concorso si è tenuta al Museo Nazionale del Cinema di Torino, alla presenza dei 12 finalisti. "Nell’ultima fase abbiamo realizzato un documentario tutti assieme sullo stato dell’arte in Italia - racconta Francesco -, io ho intervistato Gigi Soldano, fotografo storico di MotoGP, di Valentino Rossi e della Dakar. Dopo la vittoria ho pianto di felicità. Sono fortunato, perché la mia più grande passione è anche il mio lavoro, e mi sta dando tantissime soddisfazioni".

Una passione nata in famiglia, la sua, dal padre e dal nonno, che dalla fotografia si è evoluta nei video. Che lo ha portato a collaborare con aziende di fama internazionale e programmi documentaristici in onda sulle reti nazionali. Tutto da autodidatta. "Una così grande passione per il mio lavoro mi porta a dare sempre il 110% e sostenere ritmi che a volte stupiscono anche me. Ho perennemente il desiderio di migliorarmi e anche dopo 10-12 ore di lavoro la sera, dopo cena, studio per imparare qualcosa di nuovo". A ispirarlo, soprattutto, la natura. E le passioni delle persone. "Amo da sempre la natu, vivere all’aria aperta, con tutti i suoi pro e contro, è il mio tema preferito. Mi piace molto raccontare anche altre storie ovviamente, soprattutto se si tratta di mostrare le passioni delle persone". Storie che cerca ovunque, dalle sue esperienze documentaristiche in Africa, fino a quelle a chilometro zero, nella sua Desio: "Negli ultimi mesi ho avuto la fortuna di poter realizzare una serie di piccoli documentari informativi sulla Basilica. Desio ha più cultura e ricchezza umana di quanto normalmente si pensa, e negli ultimi mesi me ne sono accorto sempre di più. Sono pronto a scoprire altre storie e personaggi da valorizzare". Ci sono poi startup e aziende che si rivolgono a lui per poter mettere in risalto le proprie attività. Ma la storia che sogna di poter raccontare con immagini e musica è molto personale: "Ho un sogno nel cassetto molto ambizioso, realizzare un documentario su un’impresa sportiva che vorrei provare a realizzare io stesso: costruire una mountain bike in bambù e usarla per scalare il Kilimangiaro. Ho già costruito una bici in bambù lo scorso anno, l’ho chiamata Bambee the Bamboo Bike, ed è la bici che uso per i miei viaggi, ma costruire una mountain bike sarebbe un po’ più complicato, e ancora più complicato sarebbe prepararmi per una cosa del genere, ma è un sogno che ho da diversi anni, quindi mai dire mai".