Formula Uno, Gran premio di Monza. L'allarme: "Subito i lavori. O sarà un problema"

Formula One Group chiede gli interventi previsti e il rispetto delle date perché "la storia non basta". I soldi ci sono ma dopo il caos 2022, fra promesse mancate e intoppi organizzativi, spaventa la burocrazia

Un'istantanea dell'ultimo Gp di Monza

Un'istantanea dell'ultimo Gp di Monza

Monza, 13 febbraio 2023 - La Formula Uno non fa sconti. A nessuno. Nemmeno a Monza. Perché "la storia non basta per restare nel calendario". È la “strategia di gara” di Stefano Domenicali, presidente e amministratore delegato di Formula One Group, la società dell’americana Liberty Media che organizza il Mondiale di F1 e ne gestisce pure i diritti commerciali. Ecco, appunto. Il tema è proprio questo. La Formula Uno non è più soltanto un pacchetto di gare. Ormai è un pacchetto di motori e spettacolo. Un Gran premio dev’essere "un’esperienza unica e diversa". Servono investimenti perché "sia i tifosi sia le squadre possano vivere al meglio l’evento".

Il caso Fan Zone

E allora Monza non si può più permettere la figuraccia dell’ultimo Gran premio. Peraltro il Gp del centenario del circuito immerso nel Parco cintato più grande d’Europa. Il pasticcio della Fan Zone, tra sequestri e dissequestri nella settimana della gara, la ruota panoramica sbandierata e poi categoricamente vietata dalla Soprintendenza, il caos agli stand con il sistema di pagamento tramite token andato quasi subito in tilt e il solito blocco stradale dentro i confini dell’autodromo che da anni nessuno ha mai saputo risolvere per garantire la sicurezza separando pedoni e mezzi. Ora, però, la Formula Uno chiede a tutti di alzare l’asticella. Monza compresa. A cominciare proprio dai lavori per ammodernare il vecchio impianto. Nuovi sottopassi e nuovo asfalto per i 5.793 metri di pista (corsia box compresa) sono il minimo sindacale. Il circus se li aspetta per il prossimo Gran premio, il primo fine settimana di settembre.

Milioni in arrivo

"Da Londra ci chiedono maggiore attenzione alla sicurezza, alla logistica, ai parcheggi e all’intrattenimento – riferisce il presidente Aci Angelo Sticchi Damiani –. Il clima è disteso, ma sono fermi nella loro posizione, consapevoli che noi ce la stiamo mettendo tutta". Ma non è una questione di soldi: il Governo ha garantito 20 milioni di euro per sostenere interventi sull’autodromo e ulteriori 5 milioni per ogni anno di contratto fino al 2025 per contribuire a pagare il fee alla Formula Uno. Questi ultimi 5 milioni statali hanno permesso alla Regione di destinare le risorse già assegnate al circuito non più all’organizzazione del Gran premio, ma agli investimenti. E se prima i milioni erano 5, ora sono saliti a 8. Anche per i prossimi 3 anni. Per gli interventi sui 5 sottopassi e sulla pista di milioni ne bastano 15. Il problema sono il tempo e la burocrazia. I progetti definitivi ancora non sono pronti, ma i lavori devono essere pronti entro la fine di giugno, prima dell’ispezione della Federazione in previsione del Gp.

La scaletta

"Se partiamo con i lavori, li completiamo tutti nei tempi previsti, ma se non riusciremo ad avviare i cantieri allora dovremo tornare a Londra a riaprire il ragionamento - la preoccupazione di Sticchi Damiani -. Aspetto a brevissimo i progetti definitivi, poi spero di ottenere in tempi altrettanto veloci il parere positivo della Conferenza dei servizi. A quel punto saremo in grado di appaltare i lavori, privilegiando l’offerta tempo rispetto a quella economica e prevedendo penali molto pesanti per evitare ritardi sulla consegna. Non ci possiamo permettere di sbagliare. Piuttosto mi metto anche io, col caschetto, sulla ruspa pur di velocizzare i lavori". Anche perché "l’opzione di non riuscire a fare i lavori non voglio nemmeno prenderla in considerazione".