BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Fimer, sì al concordato: evitati i licenziamenti

Il Tribunale di Arezzo salva l’azienda, piano di ripresa da 45 milioni. Dei 180 dipendenti iniziali ne sono rimasti un centinaio nella sede di Vimercate

di Barbara Calderola

Sì al concordato, il Tribunale di Arezzo salva Fimer dal crac e i lavoratori dai licenziamento. Ma dall’inizio della vertenza sono quasi dimezzati, "ne sono rimasti un centinaio sui 180 iniziali", spiega Lorena Silvani della Fim-Cisl.

Le dimissioni sono piovute una dopo l’altra sulla direzione impegnata a mettere a punto il piano di ripresa da 45 milioni di euro che il giudice non ha ancora validato, "un passaggio formale – spiega Claudio Rendina della Fiom-Cgil – ma necessario. Aspettiamo la firma".

I sindacati hanno chiesto al colosso degli inverter e delle colonnine elettriche con sede a Vimercate e succursale nell’aretino, in crisi da tempo, "di chiarire al più presto i contenuti del rilancio. Non solo nel breve termine, ma in prospettiva".

"Venticinque milioni serviranno a far ripartire gli acquisiti di materie prima – aggiungono i metalmeccanici – gli ordini ci sono, l’innesto di fondi freschi è essenziale per riprendere il normale ciclo della produzione. Il resto è destinato a sostenere la crescita prevista dal piano presentato a fine giugno".

Le prime difficoltà erano sorte l’anno scorso. Alla complessa operazione di acquisizione dell’ex stabilimento Abb di Terranuova Bracciolini (che ha portato in dote ben 450 dei 630 dipendenti complessivi di allora), si sono sommati i problemi legati alla pandemia. Una situazione che aveva aperto uno scenario nero.

"I lavoratori sono in solidarietà da gennaio – ricorda Rendina – hanno accettato un taglio di stipendio in cambio di un futuro". Che ora, grazie al Tribunale, è possibile riscrivere.

A maggio ai cancelli di Velasca era scoppiata la protesta.

"Abbiamo sempre e solo messo un paletto: la salvaguardia dei livelli occupazionali - ribadiscono i sindacalisti – lo ripeteremo all’incontri che sarà convocato a giorni. Per la proprietà adesso è più facile mantenere la promessa: i dipendenti sono dimezzati".

Il presidente Filippo Carzaniga ha sempre chiesto "di superare la contrapposizione padrone-operai" e ha chiarito che gli obiettivi di Fimer restano due: "Occupazione e continuità produttiva".

"Saranno i fondi statali sbloccati dal concordato a proiettare l’azienda in avanti – concludono Fim e Fiom – ora di si tratta di capire tempi e modi".

Sul contenuto del piano fino al tavolo con i metalmeccanici non trapelerà nulla, questione di bon ton, ma il settore è strategico e i clienti non mancano: le basi ci sono per trovare una soluzione.