Il farmaco 'anti-coronavirus' è made in Monza

Il Tocilizumab si è dimostrato efficace nei casi gravissimi di polmonite ed è stato realizzato dalla Roche

La Roche dà lavoro a quasi 90mila persone nel mondo

La Roche dà lavoro a quasi 90mila persone nel mondo

Monza, 18 marzo 2020 - Non cercatelo in farmacia. Non si compra con la ricetta. Si chiama Tocilizumab. Lo produce la Roche. Ha un nome difficile. Ma in molti, negli ultimi giorni, hanno imparato a conoscerlo. È una speranza per chi ha contratto il Covid-19. Ma attenzione. Non è un vaccino. E non è nemmeno una pastiglietta che si prende ai primi sintomi e... via, la malattia scompare.

“È un farmaco che possono somministrare solamente i medici. È utlie nelle situazioni più gravi. In pazienti intubati con un quadro clinico pesantemente compromesso“, spiegano dalla Roche, multinazionale del farmaco la cui sede italiana è proprio a Monza, in fondo a viale Stucchi, al confine con Concorezzo. Qui non ci sono laboratori o produzione. Qui ci sono gli uffici. In ogni caso il quartier generale italiano della multinazionale svizzera dove lavorano diverse centinaia di persone. “Si tratta di un farmaco antinfiammatorio solitamente utilizzato contro l’artrite reumatoide“, spiegano sempre da Roche. Non agisce dunque contro il famigerato coronavirus che sta costringendo segregati in casa milioni di persone e che ha già superato le 2.000 vittime in Italia.

Serve invece, senza entrare troppo nel tecnico, ad attenuare l’infezione polmonare generata dal coronavirus nei pazienti più gravi. E Roche non ha solo il merito di aver “inventato“ questo farmaco ma ha anche quello di averlo messo a disposizione gratuitamente alle Regioni che ne fanno richiesta per utlizzarlo nelle terapie sui malati gravi di coronavirus. Il Tocilizumab pare infatti aver dato risultati incoraggianti, già nel giro di 24 ore, sul alcuni pazienti molto gravi trattati all’ospedale Cotugno di Napoli. Uno in particolare è stato estubato un giorno dopo aver assunto il farmaco.

«Visto le richieste che stiamo ricevendo, abbiamo chiesto ad Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco) di aiutarci a definire un protocollo per la migliore utilizzazione per evitare da un lato che il farmaco non venga utilizzato correttamente, dall’altro per dare delle risposte migliori ai pazienti", ha spiegato nel corso di un’intervista radiofonica rilasciata nei giorni scorsi, Maurizio de Cicco, presidente e amministratore delegato di Roche Italia. Infatti il Tocilizumab viene utilizzato, come si dice in gergo, off-label (cioè furi dalle prescrizioni per cui è stato creato) per la lotta al Covid-19 e la sua efficacia generale va verificata appieno.