Eugenio, tassista eroe: nuova perizia sulla morte

Gaetano Spuches, imputato di omicidio stradale, intende riaprire il caso: "Tutta colpa del terzo automobilista, la cui posizione invece è stata archiviata"

Eugenio Fumagalli

Eugenio Fumagalli

Cesano Maderno (Monza Brianza) - "A causare la morte del tassista eroe Eugenio Fumagalli è stato il terzo automobilista, la cui posizione invece è stata archiviata". È quanto sostiene la difesa del 48enne residente a Meda Gaetano Spuches, imputato di omicidio stradale dell’albiatese che la notte del 12 gennaio 2019 ha perso la vita per aiutare una coppia di fidanzati coinvolti in un incidente stradale sulla Milano-Meda, venendo colpito dalla loro auto nuovamente tamponata e sbalzato ad una quarantina di metri di distanza.

Il medese, dopo avere chiesto invano di essere ammesso alla messa alla prova a servizi di pubblica utilità, ha optato per il processo col rito abbreviato però condizionato ad una perizia tecnica disposta ieri dalla giudice del Tribunale di Monza Silvia Pansini all’udienza preliminare. Il consulente nominato d’ufficio dovrà fare luce sulle discrepanze tra la perizia della Procura monzese, alla luce della quale il pm Alessandro Pepè ha chiesto l’archiviazione per un romeno alla guida dell’ultima vettura coinvolta nel tragico incidente, e quella invece della difesa del 48enne che imputa all’automobilista romeno la morte di Eugenio Fumagalli. Si torna in aula il 16 giugno, quando la giudice deciderà anche sulla richiesta di messa alla prova presentata dalla difesa dell’altro imputato di lesioni colpose, guida in stato di ebbrezza, fuga ed omissione di soccorso, Davide Provenzale, il 28enne di Lazzate che, alla guida di una Audi A3, ha tamponato una Fiat 600 rossa con a bordo una coppia di fidanzati brianzoli, di ritorno da una serata tra amici. Ed è fuggito senza prestare soccorso, subito individuato dalla polizia stradale di Seregno e messo agli arresti domiciliari dopo che è risultato positivo all’alcoltest. Per la terza volta in otto anni di patente di guida.

Secondo la ricostruzione della Procura il 28enne percorreva la provinciale in stato di ebbrezza a causa dell’assunzione di alcol a una velocità molto elevata (125 chilometri orari), superiore ai limiti imposti e non adeguata alle condizioni di traffico e di visibilità. E commetteva "manovre pericolose", sorpassi zigzagando sulla strada, "uno in seguito all’altro, senza alcuna cautela, omettendo di azionare l’indicatore di direzione e superando anche sul lato destro". Finché, al termine dell’ennesimo sorpasso sulla destra, si spostava dalla prima alla seconda corsia per superare un altro veicolo ma si trovava davanti la Fiat 600 della coppia di fidanzati che viaggiava ad una velocità più ridotta della sua e, invece di frenare, continuava la marcia ad alta velocità cercando di tornare sulla prima corsia e infilandosi nello spazio tra due veicoli, finendo per urtare con violenza la 600, finita contro il guard rail per poi ribaltarsi, prima di continuare la sua folle corsa.