Edoardo Romano dei Trettré riapre il teatro di Sovico

Il comico raccoglie la sfida di rilanciare la sala OppArt, 200 posti a sedere: "In cartellone una carrellata di ospiti illustri che si raccontano al pubblico"

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di Barbara Calderola

Un nome di grido per far rinascere il teatro di Sovico. Edoardo Romano dei Trettré, i comici che negli anni Ottanta e Novanta hanno sbancato il botteghino, ha raccolto la sfida: riaprirà la sala OppArt, 200 posti a sedere, che possono diventare anche café chantant, "un piccolo Moulin Rouge, basta sostituire parte delle poltroncine con i tavolini, un miracolo della tecnologia. Abito in Brianza quasi da 40 anni, volevo fare qualcosa per la mia gente", racconta l’artista.

L’entusiasmo è quello di un ragazzino, "ma le primavere sono 80, ho deciso di mettere la mia esperienza al servizio di uno spazio e del giovane direttore, Alfredo Oppio, che aveva lanciato un cartellone ben prima che il Covid cambiasse tutto. Mi ha chiesto una mano, ho accettato con entusiasmo".

Il 2 ottobre alle 17 è fissato il taglio del nastro, per il palco di casa sarà un battesimo in grande stile aperto a tutti. Poi, l’avvio di stagione con IncontroRacconto "una carrellata di ospiti illustri del mondo del cinema, della televisione, della musica che si confessano. Cominciamo il 16 ottobre alle 20.30 con Pupi Avati, un testimone unico del nostro tempo".

Poi, ci saranno Iva Zanicchi, Ezio Greggio, Fausto Leali e tanti altri. "Le trasferte per i brianzoli sono finite, grazie a OppArt saranno i grandi a venire qui, l’obiettivo è trasformare il teatro in un punto di riferimento per persone di tutte le età.

Questo era il progetto iniziale, nel 2017 ed è rimasto tale. Ci sarà fermento davanti e dietro le quinte". Anche il cartellone è pronto, l’8 ottobre alle 20.30 toccherà a Max Corfini, il 15, a Fabio Oreglio, il 22 allo stesso Edoardo Romano, il 29 a Carletto Bianchessi. Ogni domenica pomeriggio è in programma uno spettacolo per bambini " bisogna cominciare presto a coltivare sogni".

"Tutto nasce in condivisione con il Comune, siamo partiti da una considerazione semplice, ma non scontata: in Brianza non ci sono solo soldi, ma anche tanti giovani. Vogliamo coinvolgerli insieme alle famiglie".

A teatro c’è anche un angolo bar, per un buffet prima di godersi gli artisti. "Non è stato trascurato nulla", dice Romano, sorriso contagioso ed energia da vendere, corre da una parte all’altra per gli ultimi preparativi in vista della prima.