FABIO LUONGO
Cronaca

Due opere “giramondo“ arriveranno al Mac

Dopo l’esposizione in ambasciate e consolati italiani entreranno a far parte della collezione permanente del Museo di Lissone

di Fabio Luongo

Prima gireranno il mondo attraverso ambasciate e consolati italiani e poi approderanno al MAC di Lissone, di cui diventeranno parte permanente. Le collezioni del Museo d’Arte Contemporanea si arricchiscono di due importanti opere nel campo della fotografia, una ispirata alla Divina Commedia di Dante, a 700 anni dalla morte, e una che prende spunto dall’isolamento imposto dalla pandemia in corso.

La struttura espositiva di viale Elisa Ancona diventerà proprietaria di 2 delle creazioni vincitrici del bando "Cantica 21", un concorso lanciato assieme dal Ministero degli Esteri e dal Ministero dei Beni Culturali col doppio obiettivo di promuovere nel mondo l’arte italiana contemporanea - sfruttando la rete di ambasciate, consolati e rappresentanze diplomatiche che fanno capo al Ministero degli Affari Esteri, nonché degli Istituti Italiani di Cultura - e di contribuire all’incremento delle collezioni pubbliche dei musei del nostro Paese. Le opere scelte per "Cantica 21" sono tutte inedite, prodotte da artisti emergenti o già affermati: dopo la circolazione a livello internazionale saranno acquisite da diversi musei. Tra questi il MAC, che è stato uno dei selezionatori delle opere entrate nel concorso. Al bando hanno risposto 293 proposte e ne sono state premiate 45. La struttura lissonese si è aggiudicata, per la sua collezione permanente, uno dei progetti della categoria over 35, quello di Domenico Antonio Mancini battezzato "Senza titolo, rilevazione di uno spazio domestico": si tratta di un trittico fotografico nato riflettendo sull’isolamento che l’epidemia di Covid-19 ci ha imposto. L’opera parte dall’impossibilità per l’autore di accedere ai materiali della sua pratica artistica e finisce per mettere in questione il tema dell’abitare e della cura dello spazio come cura di sé.

L’altro progetto acquisito dal MAC è quello firmato da Silvia Camporesi e intitolato "La dottrina nascosta": è uno dei 5 premiati nella categoria "Dante", la sezione speciale dedicata alla figura del padre della poesia italiana, autore capace di rivoluzionare l’arte e la lingua del suo tempo, in grado ancora oggi e influenzare il nostro modo di pensare e creare. Ispirata alla lettura compiuta da René Guénon ne "L’esoterismo di Dante", l’opera lavora sul simbolismo numerico presente nella Divina Commedia: sarà costituita da un’installazione fotografica, composta da immagini sia create ad hoc con disegni e foto sia elaborate digitalmente partendo da repertori della tradizione esoterica, e da un libro d’artista.