MARCO GALVANI
Cronaca

Monza, il drone prende le misure dell’Arengario

Rilievi anche con laser scanner per il restauro che prevede un ascensore sotto il portico e la soletta rinforzata del piano espositivo

Con le immagini acquisite sarà realizzato un modello solido su cui saranno effettuate ulte

Con le immagini acquisite sarà realizzato un modello solido su cui saranno effettuate ulte

 

Monza, 29 marzo 2022  - Già al primo volo la videocamera del drone ha analizzato le deformazioni geometriche dell’Arengario ed evidenziato, sul lato che si affaccia su via Vittorio Emanuele, un cosiddetto ‘fuori piombo’ di 12 centimetri e mezzo. A guardare il palazzo di lato si nota appunto una leggera deformazione del tetto che comunque, assicurano i tecnici, è "assolutamente fisiologica" e "l’intero edificio è in sicurezza".

Sono i cosiddetti segni di assestamento. Ma anche quelli vanno studiati, analizzati e poi risolti adesso che l’Arengario si prepara a un intervento di restauro che, oltre a consolidare la soletta del piano espositivo, punta a eliminare le barriere architettoniche con la costruzione di un ascensore sotto il portico davanti all’attuale ingresso pedonale. Ieri mattina l’architetto Angelo Dugnani insieme con la società Enplin ha effettuato rilievi non soltanto con laser scanner, ma anche con un drone: "Con le immagini acquisite – spiega – faremo un modello solido su cui saranno effettuate ulteriori indagini".

In particolare la Teknoprogetti di Vimercate, dopo aver esaminato il terreno con il georadar, ad aprile effettuerà piccoli scavi per valutare l’area dove poggia l’Arengario, mentre a maggio indagherà sulle varie consistenze dei materiali dell’edificio. Successivamente toccherà all’ingegnere strutturista Pierpaolo Cicchiello eseguire le valutazioni sismiche, ultimo passo prima di poter definire il progetto da sottoporre alla Soprintendenza. Anche perché in futuro proprio sotto il palazzo medievale passerà il tunnel della metropolitana.

Correrà a 38 metri di profondità, ma è necessario fare in modo che tutte le vibrazioni non arrivino all’edificio. Per questo "sotto all’Arengario verrà realizzato un sistema capace appunto di assorbire le vibrazioni, da quelle provocate dal passaggio dei treni della metropolitana fino a un terremoto". Le indagini e la loro elaborazione si completeranno dopo l’estate e, comunque, non dovrebbero modificare il piano di posizionare la colonna dell’ascensore – una struttura trasparente per limitare al massimo l’impatto estetico e che non sarà appoggiata all’Arengario, ma avrà le sue fondazioni – proprio davanti all’ingresso pedonale. Il Comune ha intenzione anche di consolidare il pavimento del piano espositivo per aumentare la portata – dai circa 300 chili per metro quadrato attuali a 400 - in vista delle installazioni che saranno ospitate in Arengario.