di Martino Agostoni
Non è più solo un problema di occupazioni e degrado, con gruppetti di disperati che cercano un rifugio negli spazi dimenticati dell’ex Macello, ma è diventata anche una questione di droga, sicurezza e minacce. La situazione negli oltre 40mila metri quadrati di area comunale, quasi interamente abbandonata dal 1984, tra le vie Procaccini, Mentana e Buonarroti è degenerata nell’anno dell’emergenza sanitaria, e il fenomeno denunciato in primavera della presenza di alcuni senzatetto nelle vecchie strutture pericolanti è ora cresciuto sia in dimensioni sia nel tipo di frequentazioni. Dopo il primo lockdown erano state segnalate dai volontari del Cral, lo storico circolo dopolavoro dei dipendenti comunali che ha la sede nell’unico edificio agibile presente all’interno dell’ex Macello, le presenze di una persona che abitualmente andava a dormire nella vecchia guardiola a fianco al cancello di via Procaccini, e di altre due o tre che s’erano sistemate nel vecchio magazzino, adiacente alla sede del Cral.
La questione riguardava soprattutto l’incolumità di queste persone nel trovare rifugio in strutture a rischio di crollo, ma l’unico intervento fatto in estate è stato mettere dei sigilli della polizia locale agli accessi della guardiola e del magazzino. Non è passato molto tempo perché la zona tornasse a essere frequentata e, nel corso dei mesi, da un numero crescente di persone. E assieme ai giacigli dei disperati, i volontari del Cral hanno iniziato a trovare in giro siringhe, bottiglie rotte e rifiuti di ogni genere, oltre a osservare un via vai di persone ed episodi spiacevoli. Nei giorni scorsi è stato manomesso il cancello elettrico di via Procaccini ed è saltata la corrente in tutto l’isolato, mentre ieri mattina c’è stato un brutto incontro per Gianni Romano, storico responsabile del Cral, quando ha incrociato alcuni dei nuovi occupanti dell’ex Macello. Gli ha suggerito di evitare i vecchi edifici, di non tornare perché è pericoloso e anche perché sono già state fatte denunce da parte dei residenti della zona, ma in risposta Romano ha rimediato una sequenza di insulti, spintoni, minacce e calci contro la propria auto.
"Non è più solo un fenomeno di disperati ma ci sono anche spacciatori e altro - dice Romano -. Ma questa situazione deriva dal fatto che non si è intervenuti subito, dopo le prime segnalazioni: avevamo chiesto di chiudere gli accessi, murandoli, per evitare il ripetersi delle occupazioni. Invece ora le persone che entrano nell’ex Macello sono tante e la situazione è fuori controllo". Due settimane fa c’è stato anche un furto con scasso nella palazzina dell’ufficio Ecologia, in fondo a via Procaccini, e "conosciamo bene il problema delle incursioni - spiega il vicesindaco Simone Villa - Ci sono controlli periodici della polizia locale ma l’ex Macello è un’area molto vulnerabile. E purtroppo è una ferita aperta finché non si troverà una sistemazione definitiva: il rammarico è che se le cose fossero andate come progettato oltre 10 anni fa dall’ex amministrazione Mariani, ora avremmo un’area recuperata già da qualche anno a giovamento di tutta la città".