ALESSANDRO CRISAFULLI
Cronaca

Droga spedita per posta e pagata in bitcoin

Dalla Spagna alla Brianza comunicando con un’app criptata. Ma i carabinieri hanno scoperto e arrestato un 24enne incensurato

di Alessandro Crisafulli

Contanti? Superati. Avanti con i bitcoin. Rotte articolate e mix di mezzi e conducenti per far arrivare la merce a destinazione senza essere intercettata? Niente di tutto questo. Semplice spedizione postale. E per comunicare: una app di messaggistica, ma di quelle che cancellano subito, in automatico, i messaggi. Sono queste le tre peculiarità dell’attività illecita messa in atto da un 24enne di Bovisio Masciago. Che importava così, dalla Spagna, vari tipi di droga per poi rivenderle sul mercato brianzolo. Un’architettura che però è stata scoperta con una brillante indagine dai carabinieri della Stazione di Varedo, che hanno arrestato il giovane, incensurato, per detenzione ai fini di spaccio. Smantellando così il consolidato canale di importazione attraverso anonimi pacchi postali fatti recapitare in vari punti di raccolta in zona: in particolare a Varedo, ma qualche volta anche a Desio.

Decisivo lo spunto investigativo iniziale, nato dallo scrupolo di un addetto al servizio di consegna di un Punto di ritiro che, insospettito dalla consistenza di un pacco, ha chiesto l’intervento dei carabinieri. I militari della Compagnia di Desio, verificato che il pacco era anonimo, cioè che per il ritiro era sufficiente presentare un codice, hanno aperto l’involucro dove erano sigillati 150 grammi di marijuana.

I carabinieri hanno quindi atteso che si presentasse colui che era in possesso del codice, proprio il giovane poi arrestato. Dalla successiva perquisizione domiciliare sono stati rinvenuti ulteriori 30 grammi di marijuana, un bilancino di precisione e denaro contante frutto di cessioni al dettaglio.

Ma è in particolare dall’analisi dello smartphone che è emerso come il 24enne avesse in più occasioni usufruito di questo servizio di spedizione per farsi recapitare vari tipi di droghe dalla Spagna da rivendere sulmercato locale. Il codice di spedizione gli veniva fornito direttamente dal mittente, un personaggio localizzato in Catalogna con il quale era in contatto tramite la speciale app il cui contenuto, dal tenore inequivocabile , è stato comunque estrapolato dagli esperti digitali dell’Arma.

Per il pagamento, anziché il tradizionale denaro contante, venivano utilizzate piattaforme per lo scambio di bitcoin. Il giovane è stato sottoposto dal Tribunale di Monza agli arresti domiciliari con divieto di comunicare con qualsiasi mezzo con terze persone, mentre proseguono le attività di indagine per individuare eventuali altri soggetti che si avvalgano di questo anonimo sistema per l’acquisto di stupefacenti.