
Dopolavoro alternativo. Dalla recita per l’asilo alle tournée solidali. I Geniattori superstar
Dalla spontaneità di un gesto di solidarietà delle volte può nascere qualcosa di più grande che non si prevedeva, e forse nemmeno si immaginava. Come nella parabola evangelica del piccolo seme che caduto su terreno fertile dà frutto, così un gruppo di genitori che una decina d’anni fa decise di organizzare spettacoli teatrali per ricavare fondi con cui ristrutturare il cortile dell’asilo dei propri figli, si è evoluto in poco tempo, senza neanche il tempo di rendersene conto, in una delle associazioni più attive oggi a Monza nel volontariato. Questo è stato il sorprendente percorso dell’associazione Geniattori, partita dal mettere in scena qualche spettacolo teatrale amatoriale per la scuola d’infanzia Sant’Anna, nel quartiere San Donato e finita ad animare con le sue recite tutti i teatri monzesi, per bellissimi progetti a sfondo umanitario.
"Siamo nati per riuscire a rifare il cortile della scuola dei nostri figli una decina d’anni fa – ha raccontato il direttore artistico di Geniattori, Mauro Sironi –. Poi, vedendo i successi dei nostri divertenti spettacoli al Binario 7, come Peter Pan e Pinocchio, abbiamo sentito la necessità di continuare e trasformarci in associazione. Lo siamo diventati nel 2016, e qualche tempo dopo Aps, cioè associazione di promozione sociale, riuscendo a consolidare meglio la nostra realtà di teatro amatoriale". Poi l’attestato di riconoscenza: "Per noi sono stati fondamentali Alfredo Colina e Chicco Roveris, che ci hanno formato e consolidato con i loro corsi di teatro al Binario 7. Ora siamo noi a tenere corsi negli oratori della Comunità pastorale a cui ci appoggiamo, la Santi quattro Evangelisti, nei quartieri San Donato, Regina Pacis, San Rocco e Sant’Alessandro".
Gli spettacoli promossi dall’associazione sono tutti per raccolte fondi destinate al mondo del sociale. "Importantissimo per noi è stato l’incontro con Il Veliero – ha sottolineato Sironi –. Con loro è un sodalizio perpetuo: abbiamo fatto insieme tante rappresentazioni teatrali e collaborato a “Lì sei vero“, il più grande festival nazionale di teatro e disabilità". Un valore sociale, a cui si affianca quello culturale: "Nei nostri spettacoli ci sono sempre spunti di riflessione etico-sociali. Per esempio nella prossima recita che sarà in scena venerdì 1 dicembre, “La sera dei miracoli“, porteremo all’attenzione fatti come quelli che hanno riguardato Giulia Cecchettin, per creare una cultura contro la discriminazione di genere e guardare in faccia le nostre miserie sociali". Attivi non soltanto a Monza, ma in tutta la provincia, i volontari-attori il 29 novembre debutteranno anche al carcere di Monza. Sono partiti dall’essere una ventina di genitori volenterosi, a diventare una realtà che gira i teatri, gli hospice per dare sollievo ai malati e ora anche le carceri, facendo corsi di recitazione per bambini e ragazzi e partecipando a progetti sociali del Comune o finanziati da Onlus. Sono tutti mamme e papà che lavorano, ma "quando fai cose che ti piacciono il tempo lo inventi – dice con il sorriso Sironi –, l’importante è darsi una mano e organizzarsi, la forza ce la dà l’essere un gruppo solidale e che ama tutto quello che fa".