
Luciano Lombardi (a destra) con Valerio Ranaldi
Monza, 20 gennaio 2016 - Rischia di chiudere nel peggiore dei modi vent’anni di onorata carriera. Con una lunga squalifica.
Il pugile monzese Luciano Lombardi, quarant’anni, è stato trovato positivo a un controllo anti-doping svoltosi il 19 dicembre scorso, in occasione della finale del Campionato Italiano Pesi Supermedi che lo vedeva opposto a Valerio Ranaldi, ventotto anni, peraltro perso per k.o. tecnico.. Gli esami sul sangue di Lombardi, eseguiti dal Laboratorio di Roma, hanno accertato nel primo campione analizzato la presenza di metaboliti dello stanozololo. In pratica, un derivato sintetico del testosterone. Naturalmente il pugile potrà fare ricorso. Lo stesso Lombardi è incredulo: «Perché avrei dovuto macchiare la mia immagine, sinora pulita, a quarant’anni di età? Non ha senso».