BARBARA APICELLA
Cronaca

Aggredita in centro a Monza: "Il terrore di quella sera mi ha cambiato la vita"

Inseguita da due sconosciuti si è salvata correndo e urlando: "Non esco più da sola, ma è ingiusto doversi muovere con la scorta"

Il luogo dell'aggressione

Monza - «Sono ancora sconvolta e ho paura di tornare a casa da sola. Per fortuna non mi è successo nulla, ma il terrore resta e non appena finisco il turno corro a gambe levate verso la macchina, mi chiudo dentro e di corsa a casa. Ma questa non è vita". A parlare è Elisabetta (il nome è di fantasia) la donna di 40 anni che all’inizio della settimana era stata seguita da due persone mentre, intorno alle 19.30, si dirigeva a piedi alla macchina parcheggiata non lontano dal Duomo. La donna aveva appena finito di lavorare e stava per rientrare a casa quando nel centro storico di Monza due persone hanno iniziato a seguirla in modo sospetto, cercando di chiuderle la strada presumibilmente con l’intenzione di rubarle la borsa. Lei ha avuto la prontezza di entrare in una palazzina e di gridare. A quel punto la coppia si è allontanata.

Adesso come sta?

"Da quella sera non sono più la stessa persona. Mi guardo sempre attorno, soprattutto se finisco di lavorare dopo le 19.30. Ho paura di attraversare il centro di Monza, di incappare in qualche balordo che, magari in preda agli effetti dell’alcol o della droga, potrebbe farmi del male".

Cosa ricorda di quei momenti?

"Non so chi mi abbia seguito: era buio. Quando ho percepito il pericolo ho cercato di allungare il passo e ho stretto subito lo spray al peperoncino che tengo sempre in tasca. Fortunatamente non è stato necessario estrarlo e utilizzarlo. Quando ho gridato sono scappati, ma non è normale che in una città come Monza si debba aver paura di camminare in centro alle otto di sera".

Come è cambiata la sua vita?

"Quando esco dal lavoro non passo più al supermarket del centro per i piccoli acquisti. Per la spesa quotidiana della sera faccio qualche chilometro in più e vado al centro commerciale. Cerco, se posso, di farmi accompagnare magari dal collega che finisce il turno insieme a me, oppure da qualche amico che lavora in centro. Ma non sempre è possibile, e malgrado la disponibilità delle persone non è ammissibile che debba essere scortata per tornare a casa. Ma dove siamo, nel Bronx?"

Ha denunciato quello che le è accaduto?

"Sì, sono andata dai carabinieri e seguo alla lettera i loro consigli: avere sempre il telefonino carico, mentre si ritorna a casa stare al telefono con un parente o un amico indicando di volta in volta dove ci si trova, evitare se possibile le strade poco illuminate e soprattutto tornare sempre insieme a qualcuno".

Finito il lavoro neanche due chiacchiere con le amiche?

"No. Ho detto addio all’aperitivo in centro, al passaggio al minimarket per acquistare la cena, addio anche al salto in tabaccheria per le sigarette. Ho capito, fortunatamente senza serie conseguenze, che il centro di Monza dopo le 19.30 non è un luogo a misura di donna".

A Monza la sera serve maggiore sicurezza?

"Tra le 18.30 e le 20 il centro di Monza si svuota. Chiudono i negozi e gli uffici e le persone tornano a casa. È in quel momento che, purtroppo, in centro ci sono anche persone che vivono ai margini della società e che spesso importunano i passanti. Servono pattugliamenti, anche solo a piedi. Un lavoro di squadra tra le varie forze dell’ordine nella certezza che, una sola pattuglia può fare poco o nulla. In centro servono divise, ma anche forze dell’ordine in borghese che ben conoscono questi personaggi".