Desio, morto nel campo di grano: al lavoro i Ris di Parma

Giornata di rilievi, ogni dettaglio è fondamentale per identificare il cadavere e chi lo ha ucciso o seppellito

I Ris di Parma nel capo a Desio

I Ris di Parma nel capo a Desio

Desio (Monza) -  Sarà una settimana piena , domani, e ancora si sa poco o nulla del cadavere trovato sabato scorso nel campo di grano tra la caserma dei carabinieri e l’ex carcere abbandonato di Desio. Un vero e proprio mistero, che sembra infittirsi giorno dopo giorno, anche perchè gli inquirenti mantengono il più stretto riserbo. Ogni dettaglio è fondamentale, per trovare la strada giusta per identificare il cadavere e poi rintracciare chi probabilmente lo ha ucciso. O almeno chi lo ha seppellito.

Proprio per questo ieri mattina sono entrati in scena in Ris di Parma. Intorno alle 9 gli uomini del Reparto investigazioni scientifiche di Parma hanno fatto capolino in città e si sono messi subito al lavoro. A partire dal luogo esatto dove è stato rinvenuto il cadavere, che era seppellito a circa 50 centimetri di profondità. Chi lo ha fatto, quindi, ci ha messo del lavoro, anche piuttosto impegnativo.

Tutto quello che si sa è che il cadavere era vestito con jeans e polo. Nessun documento, ovviamente, e nemmeno il cellulare o altri tratti distintivi che possano aiutare a identificarlo. Il caldo e le condizioni climatiche hanno contribuito parecchio a rendere il corpo irriconoscibile, anche perchè ritrovato dopo diversi giorni, forse anche una settimana. La carnagione appariva olivastra, sicuramente non di una persona del centro Africa. Potrebbe essere, invece, un maghrebino. Visto anche che la segnalazione ai carabinieri è stata fatta proprio da un giovane nordafricano, uscendo da un bar in centro città.

Un personaggio chiave , che è stato ascoltato a lungo presso la caserma di via Caduti di Nassiriya. I Ris hanno concentrato le loro attenzioni sull’ex carcere, che è stato posto sotto sequestro. Notoriamente, come certificato anche da un blitz della polizia locale di inizio agosto, era frequentato da senzatetto e sbandati. Freschi i ritrovamenti di materassi, avanzi di cibo, stoviglie, vestiti. Anche alcuni residenti e frequentatori dei dintorni avevano segnalato movimenti anomali, "io avevo vietato alle mie figlie di passarci vicino", ha raccontato un cittadino.

Ed è da qui che partono le indagini dei carabinieri. Una pista calda appare quella della droga, ma non si possono escludere altri scenari. L’autopsia, con tutti gli esami sul dna, gli accertamenti tossicologici e quant’altro, potrà dare le prime risposte, ma non è ancora stata fissata. Il corpo è quindi all’Istituto di medicina legale di Milano.

L’area, e in particolare la stradina che taglia in due il campo di grano dove è stato trovato il corpo, continua a essere vietata all’attraversamento ciclopedonale. E sorvegliata notte e giorno. Sono molti i cittadini curiosi che, di tanto in tanto, si affacciano sul posto per osservare. Tutti i desiani stanno seguendo la questione con curiosità, il fiato sospeso e un po’ di preoccupazione, per la verità che potrebbe emergere e gli eventuali sviluppi.