Desio, aggressione a Capodanno: uno sguardo di troppo prima delle coltellate

Si delinea l’assurdo movente che si celerebbe dietro quanto accaduto il 31 dicembre e che ha ridotto un ragazzo di 26 anni in fin di vita

Le indagini dei carabinieri hanno individuato le persone coinvolte

Le indagini dei carabinieri hanno individuato le persone coinvolte

Desio (Monza) -  Uno sguardo di troppo. Di quelli che non passano inosservati dalla “controparte”. Di quelli che possono scatenare reazioni sproporzionate. Soprattutto se arrivano in un contesto ambientale segnato già da parecchi precedenti. E se il cervello è alterato da fiumi di alcol nel sangue. È questo lo scenario ricostruito dai carabinieri della Compagnia di Desio per l’aggressione della notte di Capodanno, che ha visto un italiano di 26 anni finire in ospedale, colpito da una profonda coltellata all’addome. Il ragazzo, operato all’ospedale San Gerardo di Monza, è ancora ricoverato in condizioni serie. La prognosi resta riservata.

Gli uomini dell’Arma, intanto, hanno delineato quanto accaduto, intorno alle 3 di notte, nella vecchia corte di via Matteotti, in pieno centro. Sulle indagini resta il massimo riserbo, vista la delicatezza della situazione. Ma l’autorità giudiziaria avrebbe in mano un quadro piuttosto nitido e in queste ore potrebbero scattare i primi provvedimenti ufficiali. E l’accusa di tentato omicidio che penderebbe sull’aggressore. Il coltello utilizzato (probabilmente un coltello da cucina) non è stato ritrovato. Ma i militari hanno trovato diversi altri elementi che potrebbero essere determinanti. L’aggressione non ha lasciato indifferenti i desiani. E tanto meno le autorità cittadine.

"Purtroppo il nuovo anno a Desio è iniziato con una vicenda tragica - ha subito informato il sindaco Simone Gargiulo -: un nostro concittadino di 26 anni è stato accoltellato diverse volte da un giovane. Sulla vicenda attualmente vige il massimo riserbo per le indagini in corso. Una preghiera per il ragazzo che è in gravi condizioni e lotta per la vita all’ospedale e un abbraccio alla famiglia. Insieme al vicesindaco Andrea Villa siamo in costante aggiornamento con le forze dell’ordine, a loro va il mio ringraziamento per il lavoro che ogni giorno svolgono per la sicurezza del nostro territorio".

La notte di sangue è esplosa in un contesto degradato. E nello scontro tra due famiglie che sarebbero ai ferri conti da tempo, per questioni di “cattivo vicinato”. Prima la festa, tra i due gruppi ovviamente separati, il mangiare, la baldoria, le bottiglie di birra e superalcolici svuotate. Poi, l’affronto. Lo sguardo di troppo da parte del 26enne nei confronti di una donna dell’altra famiglia. Quindi, la vendetta. Consumata prima con insulti, spintoni, e poi con la decisione di passare alle maniere forti, prendendo la lama e colpendo l’avversario. Immediato l’arrivo di mezzi di soccorso e carabinieri, che hanno subito fermato e identificato le persone partecipanti allo scontro. Tra di loro ci sarebbe anche l’aggressore.