Monza, déhor di nuovo a pagamento Il Comune: "Caro bollette per tutti"

L’assessore Carlo Abbà: "Non ci sembrava corretto destinare le risorse dei cittadini a una sola categoria. Era diventata una misura discriminatoria. Scelta condivisa con Confcommercio e Confesercenti"

Migration

di Marco Galvani

L’emergenza Covid è rientrata. Ora c’è da fare i conti con il caro bollette, ma quelle "arrivano a tutti, non soltanto ai locali pubblici che hanno un déhor". Quindi da sabato ogni metro quadrato occupato su marciapiedi, strade, piazze e aiuole tornerà ad essere a pagamento. Il Comune ha deciso di interrompere la gratuità dell’occupazione di suolo per i pubblici esercizi che il Governo aveva autorizzato per decreto durante l’emergenza sanitaria come forma di ristoro per i commercianti costretti alle chiusure totali e a singhiozzo durante i lockdown. "Oggi era diventata una misura discriminatoria, un po’ clientelare e lesiva del principio di concorrenza", spiega l’assessore al Commercio Carlo Abbà. L’emergenza che aveva portato a questa decisione da parte del Governo è ormai finita, la città ha riaperto completamente e le attività sono tornate alla normalità. Come prima della pandemia.

"Non ci sembrava corretto destinare delle risorse di tutti i cittadini soltanto a una parte di una categoria, quando tutti i cittadini stanno affrontando i problemi del caro energia", mette i puntini Abbà. Certo, il Decreto Aiuti ter pubblicato lunedì ha mantenuto le facilitazioni amministrative per la concessione dei dehor allargati, ma con i Comuni è stato chiaro: chi vuole mantenere la gratuità dell’occupazione del suolo pubblico deve trovare la sufficiente fiscalità all’interno del proprio bilancio per coprire i mancati introiti (una cifra che, per tre mesi, ammonta a circa 120mila euro).

La Giunta Pilotto ha preso "una decisione politica" diversa: stop alla gratuità per i dehor annessi a locali di pubblico esercizio di somministrazione, ma anche all’esenzione del canone dovuto per le altre tipologie di occupazione realizzate dai pubblici esercizi e quello per la diffusione di messaggi pubblicitari permanenti". Una scelta anche economica che, comunque, sottolinea l’assessore, "prima di essere adottata con una delibera di Giunta è stata discussa e condivisa con i rappresentanti di Confcommercio e Confesercenti". Rispedendo al mittente le critiche mosse alla maggioranza dal consigliere di opposizione Paolo Piffer: "Una brutta notizia per i commercianti monzesi. Una decisione infelice considerato anche il particolare momento di difficoltà economica dovuto al caro bollette. Se non ci pensa lo Stato, deve pensarci il Comune".

Per due anni ci ha pensato: nel 2020 sono state 162 le autorizzazioni rilasciate con procedura semplificata per un totale di 2.147,43 metri quadrati in più all’esterno dei locali, mentre sono state 128 le concessioni per 3.037,63 metri quadrati nel 2021. Ma da sabato si cambia: "Chi deciderà di rinunciare a tutto o soltanto a una parte del dehor dovrà comunicarcelo, altrimenti – chiarisce Abbà – chi vorrà continuare a mantenere l’occupazione di suolo pubblico di cui sta godendo non dovrà fare nulla. Pagherà in base allo spazio che occuperà". E aggiunge: "Vista la situazione attuale preferiamo investire i soldi pubblici in iniziative e progetti che possano andare a beneficio di tutti, che aiutino a sostenere lo sviluppo dell’intera città. Per questo – ricorda l’assessore – abbiamo aderito, insieme con Camera di commercio, Confcommercio, Apa Confartigianato e Unione artigiani, al bando regionale di sviluppo dei distretti del commercio con il progetto ‘Monza sicura, viva e attrattiva’ per sostenere la ricostruzione economica territoriale urbana nei settori del commercio, dell’artigianato, della ristorazione e del terziario. Puntiamo soprattutto sul potenziamento del decoro urbano, sull’arredo a verde e sulla possibilità di rendere accoglienti gli spazi di ritrovo pubblici".