
L’iniziativa dell’associazione “Una voce nel silenzio”. I giovani sono ospiti del Centro Mamma Rita. Incontro anche al Pirellone, la consigliera Martina Sassoli: "La loro presenza ci arricchisce".
Una squadra di giovanissimi calciatori delle enclave serbe del Kosovo è a Monza in questi giorni con l’associazione “Una voce nel silenzio”. L’altro giorno a Palazzo Pirelli, il Consiglio regionale ha incontrato il gruppo che da anni si impegna nell’accoglienza di bambini provenienti dalle enclave serbe del Kosovo. Per l’occasione ha portato in Italia una squadra di calcio di bambini serbi, ospiti a Monza dell’Ordine delle Minime Oblate, al Centro Mamma Rita. L’obiettivo è offrire ai ragazzi momenti di sport, condivisione e solidarietà. Fa da tramite fra associazione, realtà territoriali e istituzioni la consigliera regionale monzese Martina Sassoli: "Lo sport è occasione per mostrare ai ragazzi realtà diverse dalla loro enclave e stimolarli a credere nel futuro - racconta Sassoli -, faremo visitare loro Monza, Milano, Como, la chiesa Ortodossa di Carate. Hanno disputato e vinto una partita di calcio alla Dominante". La visita in Regione ha rappresentato un momento di ascolto e sensibilizzazione sulla difficile realtà delle minoranze dimenticate.
"La loro presenza arricchisce la nostra comunità e ci spinge a lavorare con ancora più determinazione", chiosa Sassoli (Lombardia Migliore), sostenitrice di questo incontro istituzionale che ha visto anche la presenza delle console serba Nataša Savicevic e altre figure istituzionali della Regione. Una famiglia serba residente in Italia si è occupata di sponsorizzare la permanenza dei ragazzi al Centro Mamma Rita. Le enclave serbe ortodosse del Kosovo sono piccole comunità cristiane in un Paese dove il 90% degli abitanti è rappresentato da albanesi e musulmani. Come sottolineano i volontari di Uvns, i musulmani del Kosovo hanno negli anni ingrossato le fila del sedicente Stato Islamico, aggiudicandosi il triste primato di Paese con la più alta percentuale di foreign fighters. Nel febbraio 2017, nel giugno dello stesso anno e a gennaio 2018, i volontari di “Una voce nel silenzio” sono partiti alla volta del Kosovo per fornire aiuto e sostegno agli abitanti delle enclave. Nei villaggi visitati regna incontrastata la povertà: in molti casi non esistono neppure negozi per i beni di prima necessità. Con il progetto Generazione Kosovo Uvns, il gruppo ha “adottato” la scuola elementare di Orahovac, raccogliendo fondi per permettere miglioramenti alla struttura e donando agli alunni giocattoli e materiale scolastico.