Dai binari alla provinciale: gli irriducibili dello sballo

Ancora chiuse le stazioni all’interno del parco di Ceriano Laghetto e Cesano. I dannati della dose non viaggiano più in treno, ma in auto sulla Monza-Saronno

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di Gabriele Bassani

L’attività di spaccio nei boschi del Parco delle Groane prosegue imperterrita ogni giorno, ma a cambiare sono le piazze, i punti di riferimento e di rifornimento utilizzati dai pusher e dai clienti per l’ultimo passaggio, quello che precede il consumo personale di stupefacenti.

Da almeno un paio d’anni non si vedono più le processioni silenziose di acquirenti che, scesi dal treno alla stazione Ceriano-Solaro (dopo la chisura della Ceriano-Groane), percorrevano la massicciata della ferrovia per entrare nel bosco e raggiugere l’appuntamento con i venditori. C’è stato un periodo in cui questo accadeva ogni giorno e dal “Ponte della Giubiana“, che scavalca la ferrovia, si potevano osservare in ogni momento, in concomitanza con l’arrivo del treno, decine di disperati in cammino verso la dose quotidiana.

Adesso la gran parte dei tossicodipendenti raggiunge i punti di spaccio in auto, anche con fermate improvvise lungo la Saronno-Monza, per un take-away da concludersi in un paio di secondi o con gli autobus che viaggiano sulla stessa provinciale e si fermano in piazza al Villaggio Brollo.

Nel bosco, al di qua o al di là della provinciale possono raggiungere a piedi gli spacciatori che li aspettano sotto tende improvvisate, seduti su sgabelli o sdraiati su materassi. Un ambiente che in certe zone rende di fatto impraticabile il Parco delle Groane per chi voglia semplicemente farsi una passeggiata o un giro in mountain bike attraversando il gran bazar della droga.

Poi c’è la questione delle due stazioni ferroviarie interne al Parco, la Ceriano-Groane al Villaggio Brollo e la Cesano-Groane al Villaggio Snia, chiuse a tempo indeterminato, emblema della resa di fronte al dilagare dello spaccio, per una linea inaugurata esattamente dieci anni fa e che ancora oggi in molti hanno paura a utilizzare in certi orari per la presenza di tossici e spacciatori.

Tra i primi a congratularsi con i carabinieri per la brillante operazione conclusa ci sono i sindaci dei territori coinvolti: "Esprimo le mie più vive congratulazioni ai Carabinieri della Compagnia di Desio e della Tenenza di Cesano Maderno per la maxi operazione", ha dichiarato il sindaco di Cesano Gianpiero Bocca. "Un risultato la cui risonanza supera i confini locali e che mette in luce la grande professionalità dei nostri militari. Ho avuto modo di ringraziare personalmente i vertici dell’Arma a nome di tutta la nostra città. L’operazione dell’Arma è stata brillante. Adesso spetta alla società civile, cioè a tutti noi, il compito di riappropriarci degli spazi del Parco che deve tornare ad essere vivibile in tutta la sua bellezza".

Da Ceriano Laghetto, il sindaco Roberto Crippa si è unito al riconoscimento del grande lavoro svolto sul territorio dai carabinieri. "Tre anni di intensa attività da parte della Tenenza di Cesano Maderno a cui va tutto il mio ringraziamento, a nome mio personale e della intera comunità. Per parte nostra siamo stati costantemente al fianco dei carabinieri offrendo la massima collaborazione per un’attività di salvaguardia del territorio e dei nostri ragazzi".

Anche da Solaro, che si trova sul lato sud della Saronno-Monza, la sindaca Nilde Moretti ringrazia le forze dell’ordine: "Risultato straordinario frutto del lavoro di coordinamento ad ogni livello, adesso importante lavorare anche sul fronte sociale". Il consigliere regionale Alex Galizzi, vicepresidente della commissione Antimafia ricorda: "Molte volte insieme al vicesindaco di Ceriano Laghetto, Dante Cattaneo, avevo perlustrato il Parco delle Groane, ringrazio l’Arma dei Carabinieri per gli arresti. Purtroppo, è innegabile che la piaga della droga si sia diffusa nella nostra regione trasformando le aree boschive in rifugio e centrale di smistamento di traffici illeciti. Non intendiamo fare un passo indietro in questa guerra contro i venditori di morte."