Covid: da infermieri a pazienti in Rianimazione al San Gerardo di Monza

Due cinquantenni lottano tra la vita e la morte nel loro stesso ospedale. Erano in prima linea contro il Covid fin dalla prima ondata

Medici e infermieri impegnati nella guerra al covid-19

Medici e infermieri impegnati nella guerra al covid-19

Monza, 20 dicembre 2020 -  Intubati nel loro ospedale. Ora sono loro a dover lottare per la vita. Contro quel nemico invisibile con cui hanno combattuto da marzo senza sosta al letto dei pazienti. Senza mai tirarsi indietro. Sono due infermieri cinquantenni in prima linea nei reparti Covid dell’ospedale San Gerardo già dalla prima ondata di contagi. Sempre in buona salute. Sempre attenti alla sicurezza come tutti i colleghi. Quegli stessi colleghi che ora li stanno curando in terapia intensiva, il reparto dei casi più gravi.

Una ventina di posti letto occupati. Altri 200 circa, invece, nei reparti Covid ordinari. Una situazione che, comunque, assicura il direttore generale dell’Asst di Monza, Mario Alparone, "è sotto controllo". "Il numero dei dipendenti contagiati si è ridotto drasticamente da circa 400, nel momento di picco della fase due, a circa 130 operatori - spiega -. Abbiamo effettuato oltre 9.400 tamponi da luglio ad oggi, il doppio di quanto effettuato in fase uno e pari a circa tre volte i nostri operatori sanitari". Inoltre sono stati effettuati "oltre 3mila tamponi su dipendenti asintomatici che lavorano in reparti che trattano pazienti fragili (neurologia, oncologia, nefrologia, pediatria, ostetricia, cardiologia, ematologia) e questo ci ha consentito di mantenere il rapporto al 7,4% cumulato contro il 15% medio del periodo della provincia di Monza e della Brianza con un picco del 24% raggiunto, sempre dalla nostra provincia, nei momenti di maggiore espansione della pandemia". E chiarisce: "Gli ospedali in fase uno che erano nelle zone di maggiore espansione della pandemia avevano rapporti di circa il doppio di quello fatto registrare da noi. Sono dati e percentuali che fanno capire l’enorme attenzione alla gestione e prevenzione del rischio", l’impegno del direttore generale.

A questa attività è stato associato "un utilizzo ancora più prudenziale dei dispositivi di protezione individuale addirittura estendendo mascherine ad alta protezione a tutti i sanitari anche oltre i livelli raccomandati dalle normative ministeriali e regionali, con notevoli scorte di magazzino su tutti i dispositivi". Allo stesso tempo, sempre sul fronte della sicurezza del personale, i 3.800 operatori sanitari della Asst di Monza hanno risposto in massa alla campagna di vaccinazione antinfluenzale rispetto agli anni scorsi in cui si raggiungeva solo il 30%. Nello specifico, "per il personale addetto ai reparti più a rischio si è raggiunto il 100% - specifica Alparone -. L’obiettivo fissato da Regione era almeno il 50%. Obiettivo raggiunto visto che attualmente dei 2mila vaccini acquisiti, 1.900 sono stati somministrati. Si è proceduto con criteri di priorità partendo dai reparti che hanno a che fare con i pazienti più fragili per poi estenderla anche agli altri. In coerenza con le forniture vaccinali in arrivo, cercheremo se possibile, di incrementare la copertura".