Monza, videomessaggio dal Messico al babbo malato

Grazie alla Croce Rossa è stato possibile recapitare un tablet all’uomo ricoverato in gravi condizioni in terapia intensiva al San Gerardo

Un videomessaggio per un ricoverato

Un videomessaggio per un ricoverato

Monza, 25 aprile 2020 -  Un videomessaggio dal Messico fino al San Gerardo. L’abbraccio virtuale di un figlio al padre ricoverato per coronavirus, "portato via da casa in ambulanza dai soccorritori bardati da capo a piedi. Da giorni aveva la febbre e la tosse. Ho paura di non rivederlo mai più. Ditegli che gli voglio tanto bene". Sono le parole di Edoardo Papini, professionista monzese che da anni vive e lavora a Città del Messico, che hanno accompagnato il video mandato al comitato di Monza della Croce Rossa. Sono anni che Edoardo non riabbraccia il suo papà e dopo lo scoppio della pandemia non ha potuto prendere il primo volo per correre da lui. Sì, in città vivono il fratello Giulio e la mamma Vera che, però, sono in isolamento domiciliare. Non possono spostarsi da casa, non possono andare in ospedale.

E allora Edoardo ha chiesto aiuto alla Croce Rossa. A quel punto è partita la macchina organizzativa per recapitare il messaggio al papà e nel frattempo consegnare la spesa e un cellulare alla mamma e al fratello. Dopo avere recuperato i dati anagrafici del paziente, Mariella Cociani, ispettrice delle Infermiere volontarie della Croce Rossa, si è mobilitata con il San Gerardo. Impossibile entrare nei reparti di Terapia Intensiva dove l’uomo era stato ricoverato. Le sue condizioni si sono dimostrate fin da subito molto serie, ma i medici e gli infermieri hanno fatto l’impossibile per informare i parenti. Restava, però, l’impossibilità di consegnare al signor Papini il messaggio del figlio Edoardo. Finché la tecnologia non è arrivata in soccorso e le Crocerossine hanno deciso di far arrivare quel bacio attraverso un tablet. Edoardo, Giulio e la signora Vera hanno realizzato un video "Forza papà, coraggio. Dai, su, lotta, che vincerai questa grande sfida". Hanno voluto cercare di fargli tirar fuori quella grinta da leone che gli avrebbe dato la forza per sconfiggere il virus: "Devi avere forza e coraggio. Ti voglio bene".

Ottenute tutte le autorizzazioni, la crocerossina è riuscita a consegnare il tablet al medico che poi ha mostrato i video al paziente. "È il regalo più bello che potessi ricevere – l’emozione di Edoardo - non è facile dire ti voglio bene o esprimere i propri sentimenti. Pensiamo sempre di avere il tempo e l’occasione per farlo, ma il coronavirus ci ha insegnato che non è così: ci ha allontanato e isolato, ci ha negato l’abbraccio e il bacio. A mio papà ha tolto il respiro, a me a mio fratello e a mia mamma la speranza. Che ci è stata restituita dalla Croce Rossa: non si sono arresi, hanno bussato a mille porte per riuscire ad aprire quella della camera di mio padre. Ci sono riusciti e ci hanno insegnato a non smettere mai di lottare. Grazie di tutto cuore, andrà tutto bene".

«La storia di questo ragazzo che dal Messico ci ha chiesto aiuto ci ha commosso e malgrado le difficoltà siamo riusciti a portare a termine il nostro compito - commenta Dario Funaro, presidente della Cri Monza -. Che è anche quello di portare conforto, diventare ambasciatori di messaggi tanto intimi e privati in un momento tragico come quello che stiamo vivendo".