
Mascherine, guanti, distanza tra i clienti nel futuro dei negozi
Monza, 24 aprile 2020 - Distanziare, sanificare, proteggere. Non sono ancora definite le direttive ufficiali della fase 2, con le misure specifiche che dovranno essere applicate per la riapertura dei vari tipi di negozi e attività commerciali, ma le regole di base sono già chiare a tutti. E da qualche giorno tanti commercianti di Monza si sono già messi al lavoro per essere pronti il 4 maggio a tirare su le serrande del proprio negozio e riprendere ad accogliere i clienti.
Ci sono categorie commerciali di prodotti essenziali, come farmacie o negozi di generi alimentari, che non hanno mai interrotto l’attività e dall’avvio delle misure d’emergenza a inizio marzo si sono gradualmente adattati per rispettare le varie disposizioni emanate per il contenimento dei rischi di contagio. Mentre per altri tipi di esercizi di generi di bisogno, come quelli di abbigliamento per bambini, ferramenta oppure ottici, è stata permessa la riapertura dal 14 aprile e dalla scorsa settimane si sono organizzati per adattare gli spazi dei propri negozi.
Un’operazione che ora stanno iniziando a fare anche tutti gli altri commercianti che hanno avviato il conto alla rovescia in vista della fine del lockdown il 4 maggio. E così da qualche giorno le vie dello shopping del centro di Monza appaiono meno desolate del solito, non sono certo affollate di clienti, ma alcune vetrine sono tornate a essere illuminate e ci sono i primi commessi e negozianti al lavoro, impegnati a sistemare, pulire, mettere cartelli e posizionare dispenser di gel disinfettante.
Oppure ci sono i furgoncini delle imprese di pulizia davanti alle strutture più grandi, come ieri nel negozio Benetton in via Vittorio Emanuele dove era impegnata una squadra di 7 operatori per fare la sanificazione dei locali in vista della futura riapertura. Ma lo stesso avviene nei punti vendita più piccoli.
«Attendiamo il 4 maggio per riaprire – dicono Angelo e Rosy Minazzi, titolari della storica Giocheria di piazza Roma aperta dal 1979 – Anche se non abbiamo ricevuto ancora direttive da nessuna istituzione, ci siamo attrezzati: abbiamo riorganizzato gli spazi interni al negozi per garantire le distanze, davanti alla cassa c’è un divisorio dove si sta a più di un metro e avremo i disinfettanti per chi entra. Noi siamo pronti, ma la vera questione è se saranno pronti i clienti a tornare a spendere con la crisi che ci attende".
L’Ottica Riga di via Segantini ha garantito nelle scorse settimane la reperibilità per ordini al telefono, ma da pochi giorni ha completato la riorganizzazione del negozio e ha ripreso ad aprire anche se per ora solo nelle mattine di martedì e giovedì: "Si entra una persona per volta e solo con la mascherina indossata, quindi mettiamo a disposizione dei clienti gel disinfettante e guanti – spiega Domenico Riga – Davanti alla cassa e sui nostri banchi abbiamo installato vetri protettivi, sanifichiamo 2 volte al giorno l’intero negozio mentre ogni occhiale che viene fatto provare ai clienti viene messo da parte per essere prima disinfettato e poi sanificato in un apposito macchinario. Sono tutte misure che abbiamo preso per garantire sicurezza ma sono anche costi significativi in più per la nostra attività: ci aspettiamo che siano spese che vengano riconosciute almeno come detraibili, se non rimborsabili in parte".
Anche i negozi che vendono abbigliamento per l’infanzia dalla scorsa settimana hanno potuto riprendere l’attività. "Prima di riaprire sono stati igienizzati i locali, abbiamo ampliato gli spazi togliendo gli scaffali al centro del negozio e abbiamo messo i segnali distanziatori – spiega Benedetta, commessa di Original Marine in via Vittorio Emanuele – All’ingresso ci sono gel e guanti, mentre noi commesse abbiamo fatto un corso sulla sicurezza per conoscere le misure da rispettare sia per noi al lavoro sia per chi entra. Ora aspettiamo i clienti, anche se finora vengono soprattutto persone che hanno fatto ordini al telefono e passano a ritirarli in negozio".
Sull’altro lato della strada, sulla vetrina del negozio di vestiti per bambini Sergent Mayor, c’è il cartello con le regole da seguire per entrare: "Non più di due persone alla volta e solo con mascherina e guanti indossati – spiega la commessa Emanuela – Diamo noi i guanti se qualcuno non li ha, mentre a tutti diamo il gel igienizzante, poi terminato di servire un cliente puliamo il banco prima di servire il successivo. Inoltre il negozio viene sanificato tre volte al giorno e noi commesse facciamo i turni per essere presenti al lavoro una alla volta. Per ora c’è ancora poca gente, dal 4 maggio ne attendiamo di più e a tutti dovranno essere fatte rispettare le misure di sicurezza".
Non ha mai chiuso l’erboristeria Estragon a due passi dall’Arengario e "abbiamo continuato a dare un servizio ai clienti in queste settimane difficili sia con il negozio aperto fino alle 13 sia con le consegne a domicilio – spiegano Sonja e Luara – Abbiamo adattato gli spazi, messo i distanziatori, e fatto tutto ciò che serve per la tutela dei clienti. Ora attendiamo le direttive per la "fase 2". Intanto, anche se non siamo a pieno regime, il lavoro non manca e sono aumentate molto le richieste di prodotti per affrontare questo periodo: gli immunostimolanti come l’echinacea, la vitamina C oppure le tisane per dormire e rilassare".