
Luca Medici, monzese, interior designer e volto noto della televisione
Monza, 21 aprile 2020 - Imprenditori, dirigenti e negozianti si preparano alla ripresa. Quando dal 4 maggio, salvo novità dell’ultima ora, terminerà il lockdown il mondo del lavoro dovrà essere pronto a ricominciare in totale sicurezza. Soluzioni utili arrivano dal mondo del design. Lo sa bene Luca Medici, monzese, interior designer, volto noto della televisione. Settimane di intenso lavoro per il professionista che nei prossimi giorni presenterà un webinar proprio sui cambiamenti da apportare negli uffici, nei negozi e nei luoghi pubblici.
Come saranno i nuovi luoghi di lavoro? Luoghi dove vigerà il distanziamento sociale. Una grande rivoluzione negli open space. Saranno luoghi dove le persone dovranno mantenere le distanze di oltre un metro, dove dovrà essere facile la sanificazione e la pulizia. Bisognerà creare barriere.
Come? Per esempio con il posizionamento di pannelli di plexiglass delimitando le aree di lavoro. Sono funzionali, economici, si puliscono con facilità. Inoltre sono trasparenti e se da un lato garantiscono il distanziamento sociale, dall’altro non fanno sentire isolati i lavoratori. Possono vedere i colleghi o il cliente allo sportello. Questo è importante dal punto di vista psicologico. Tenere igienizzate maniglie delle porte, ascensori, spazi comuni, archiviando la pausa caffè. Si continuerà a prendere il caffè alla macchinetta, ma lo si berrà da soli alla scrivania.
Sono le uniche soluzioni? No. La scienza ha fatto passi in avanti e si può ricorrere ad altre soluzioni, rispettando sempre il distanziamento sociale. Per esempio, come già avviene in molti studi medici, si potrebbe optare per lampade UV con sistemi di sanificazione e di depurazione aerea. Oppure ritinteggiare le pareti con l’Airlite.
Di che cosa si tratta? È una vernice, totalmente ecologica, tecnologicamente rivoluzionaria e pensata per purificare l’aria. Il principio è quello della fotosintesi clorofilliana. Funziona con la luce, trasformando le molecole inquinanti in sali minerali idrosolubili. I problemi maggiori però ci saranno nei bar e ristoranti ma anche in quel caso è possibile adottare soluzioni. Bisogna prestare attenzione ai materiali, scegliendo quelli lisci come cristallo, vetro, coarian. Superfici che si possono igienizzare facilmente. No a legni, marmi e graniti. Materiali porosi dove il virus si potrebbe annidare. Inoltre utilizzare materiali usa e getta; per esempio nelle pizzerie e ristoranti tovagliette e tovaglioli di carta. La tecnologia ci è venuta aiuto ma si ha anche alcuni limiti. Per esempio in una casa domotica con i comandi da smartphone o quando si paga utilizzando il telefonino capita che il sistema, che risponde al riconoscimento facciale, non riconosce il volto dietro alla mascherina.