Coronavirus, gli spostamenti dei brianzoli controllati grazie ai telefonini

Il vicepresidente della Regione Fabrizio Sala indica come con la tracciabilità sia stata rilevata negli ultimi giorni meno gente in giro. Ieri si è toccata quota 1130 positivi: 22 in più di domenica

Le file davanti ai supermercati sono ormai diventate un simbolo dell’emergenza coronavirus

Le file davanti ai supermercati sono ormai diventate un simbolo dell’emergenza coronavirus

Monza, 24 marzo 2020La sera del 20 febbraio è arrivata la conferma del primo paziente positivo al Covid-19 in Lombardia. Da allora l’emergenza sanitaria è diventata sempre più pesante. Ieri a Monza e Brianza si è arrivati a toccare quota 1.130 positivi, 22 in più rispetto a domenica (1.108 ovvero +24 su sabato, quando si era arrivati a 1.084 con 268 nuovi positivi da venerdì). Progressivamente si sono succeduti decreti del Governo e ordinanze regionali per cercare di contenere il contagio. Arrivando a limitare il più possibile gli spostamenti. Parola d’ordine: restate a casa. Eppure sono servite regole via via sempre più severe per far capire alla gente che "al momento l’unica vera arma certa, efficace, per combattere questa guerra è l’isolamento".

Fabrizio Sala, vice presidente della Regione Lombardia, guarda l’ultima griglia degli spostamenti dei lombardi monitorati in forma assolutamente anonima attraverso il numero dei cambi di ponte radio dei telefonini, e conferma con cauto ottimismo che "domenica c’è stato il dato più basso in assoluto dal 20 febbraio".

Fatto 100% la mobilità di quel giorno, il 21 febbraio - in base a quanti "agganci e sganci" dalle celle telefoniche sono stati effettuati - in regione si è saliti a 102 mentre in provincia di Monza si è arrivati al 115%, sabato 22 febbraio 86% come media lombarda ma 100% in Brianza. "E già eravamo in pre emergenza", chiarisce il vicepresidente. Poi, nelle settimane successive, gli spostamenti calcolati hanno semplicemente confermato quanto visibile con i propri occhi circolando per le città: ancora troppe persone in giro senza valido motivo. Soltanto la stretta di Regione Lombardia ha permesso di abbassare progressivamente il numero di movimenti: a livello regionale la media di settimana scorsa è del 42%, mentre nel dettaglio provinciale il dato sale al 50%, con un sollievo nel weekend iniziato con il 38% di sabato.

Oggi le compagnie telefoniche forniranno alla Regione i dati di lunedì e "potremo vedere quanto incidono le attività produttive sugli sugli spostamenti", anticipa Sala. La sua priorità è "limitare la parte economica creando meno danni possibile". Certo, il calo del numero degli spostamenti è confortante, e proprio per questo occorre continuare così e anzi migliorare: "Gli effetti sull’epidemia del rispetto delle prescrizioni - chiarisce - si avranno tra una decina di giorni".

Poi , però, c’è anche il fronte della ricerca. "La Lombardia è pronta a testare diversi farmaci, lavoriamo su diversi tipi di farmaci – continua Sala che nella Giunta Fontana ha anche le deleghe a Ricerca, innovazione, università, export e internazionalizzazione delle imprese -, ma in questa emergenza il Governo ha accentrato in capo all’Agenzia italiana del farmaco (Aifa, ndr) l’autorizzazione alla sperimentazione". Nel tardo pomeriggio di ieri è arrivato l’ok per il farmaco giapponese Avigan e "sarà testato nei nostri ospedali". Del resto, "la regione che produce di più in Europa a livello farmaceutico, è normale che stia lavorando per trovare una cura e un vaccino, ma si lavora in silenzio per evitare false illusioni". L’impegno di tutte le strutture di ricerca e i laboratori lombardi è concentrato a sviluppare antivirali e altri tipi di terapie, cure per le epidemie di tutta la famiglia dei coronavirus, sviluppare diagnosi sempre più veloci ed efficaci. Con Regione che mette a disposizione i fondi.