Cornate, pesce siluro nel mirino per salvare alborelle e cavedani nell'Adda

Catturati oltre 300 esemplari della specie infestante che minaccia l’ecosistema fluviale

Guerra al pesce siluro che può raggiungere i 2,5 metri di lunghezza e 150 chili

Guerra al pesce siluro che può raggiungere i 2,5 metri di lunghezza e 150 chili

Cornate, 17 febbraio 2020 -  Lotta al pesce siluro nell’Adda, 300 esemplari catturati fra la Brianza e l’hinterland, da Cornate a Cassano. Il contenimento della specie "opportunista e invasiva", che mette a rischio l’ecosistema fluviale, è stata ordinata dalla Regione che ha sborsato quasi 13mila euro per portare a termine questa prima tranche di disinfestazione insieme al Parco Adda Nord. Al centro delle operazioni - elettropesca diurna e notturna e pesca subacquea - nei tratti fluviali più "infestati": oltre allo scorcio casalingo, la zona a valle dell’abitato di Bottanuco in Bergamasca, a monte della confluenza col fiume Brembo a Vaprio, nel tratto dalla diga di Sant’Anna alla diga della Centrale Rusca tra Cassano e Fara Gera d’Adda. Infine, a valle del traversino a Cassano.

Obiettivo, salvataggio delle specie fluviali autoctone da anni sotto minaccia. La lista è ricca: riotto, persico reale, cavedano, scardola, vairone, anguilla, tinca, pigo, cagnetta, savetta, gobione, alborella, luccio cisalpino e molte altre, tutte già a rischio anche per altri fattori, e sempre più rare. L’attacco al principale invasore d’acqua arriva a poche settimane dalla lotta al procione contestata però dagli animalisti. «Le specie introdotte dall’uomo - spiega uno studio della Regione - costituiscono una minaccia importante per la biodiversità e possono avere conseguenze disastrose sugli ecosistemi, portando anche all’estinzione di specie autoctone". Il siluro, o Silurus glanis, è presente in natura nell’Europa centro-orientale, dal fiume Elba al corso superiore del Reno, al bacino dell’Ural, ma dagli anni Sessanta è ospite sgradito nelle acque dolci italiane e oggi vera minaccia nei tratti pedemontani dei fiumi e dei torrenti del bacino del Po. Qui, può superare i 2,5 metri di lunghezza e i 150 chili di peso. Lo studio di "contenimento" firmato dal Parco risale al 2015. E già allora il siluro risultava presente in tutto l’Adda, e nei laghi di Garlate e Olginate. "È stata riscontrata la presenza di altre specie invasive, in particolare rodeo amaro, carpa e gardon".