Confcooperative rinnova il Comitato di Monza e Brianza

Nella sede della Provincia di Monza e Brianza è stato eletto il nuovo Comitato di ConfCooperative, composto da 7 membri e 5 invitati. Il ruolo del Comitato è quello di rappresentare le 123 cooperative del territorio, operanti in vari settori, con un totale di 4.500 dipendenti e un volume d'affari di 180 milioni di euro nel 2022.

Confcooperative rinnova il Comitato di Monza e Brianza

Confcooperative rinnova il Comitato di Monza e Brianza

Eletti l’altro giorno, nella sede della Provincia di Monza e Brianza, durante l’assemblea provinciale di ConfCooperative, i componenti del nuovo Comitato di Monza e Brianza. Si tratta di un’articolazione territoriale dell’Unione di Milano e Navigli, composta da 7 eletti e 5 invitati. Il suo ruolo, come ha spiegato il coordinatore Marco Meregalli, è sempre stato quello di raccogliere le istanze territoriali, di raccordarsi con l’Unione, scambiare informazioni tra le 123 cooperative aderenti, oltre che collegarsi con le altre cooperative del territorio, appartenenti a Legacoop (o senza appartenenza) in una logica di confronto. Le cooperative operano nei settori di consumo e utenza, habitat, cultura/turismo/sport, lavoro e servizi, Federsolidarietà, Sanità e banche di credito cooperativo. Sono stati eletti Marta Cazzaniga, responsabile servizi educativi di Sociosfera Seregno (Federsolidaliertà), Arianna Ronchi (presidente di Aeris Vimercate), Monica Pozzoli (presidente della cooperativa Betania di Lissone), Roberto Caspani (presidente della cooperativa Il Ponte di Albiate), Lorenzo Carenzi (presidente di Isimbaldi di Carate Brianza), Francesco Gaviraghi (presidente Lavoro e solidarietà) e Marco Meregalli (presidente di Novo Millennio). Il fenomeno cooperativo, come sottolinea Meregalli, comprende 123 realtà iscritte, su 769 dell’intera Unione. Danno lavoro a 4.500 persone, comprendono 24mila soci, con 180 milioni di euro di volumi d’affari nel 2022.

Ciò significa in 10 anni un aumento dell’8% di occupati con volume di affari simile. "È segno - sottolinea Meregalli - di una remuneratività più bassa nel corso del decennio 2012-2022. Solo il 9,1% sono grandi cooperative, il 27,7% sono medie e quindi la maggioranza delle cooperative sono piccole e micro".