Condannati i due trapper razzisti Avevano rapinato un nigeriano insultandolo e minacciandolo

L’episodio alla stazione dei treni di Carnate: "Vogliamo ammazzarti perché sei nero". Cinque anni e 4 mesi a Gianmarco Fagà, noto come Traffik, e uno in meno a Jordan Jeffrey Baby.

Condannati i due trapper razzisti  Avevano rapinato un nigeriano  insultandolo e minacciandolo

Condannati i due trapper razzisti Avevano rapinato un nigeriano insultandolo e minacciandolo

di Stefania Totaro

Hanno prima minacciato di morte perché "nero" e poi rapinato di bici e zaino un operaio nigeriano alla stazione ferroviaria di Carnate. La gup del Tribunale di Monza Angela Colella ha condannato nel processo con il rito abbreviato per rapina in concorso aggravata dall’uso di armi e dalla discriminazione razziale e porto di oggetti atti ad offendere i due trapper ritenuti responsabili del fatto accaduto lo scorso agosto. La pena di 5 anni e 4 mesi è andata a Gianmarco Fagà, noto come Traffik, romano, 26 anni, mentre un anno in meno a Jordan Jeffrey Baby, nome d’arte del 25enne residente a Bernareggio Jordan Tinti. I due trapper sono stati anche condannati al risarcimento dei danni con una provvisionale di 10mila euro al nigeriano di 41 anni che si è costituito parte civile al processo con l’avvocata Greta Marchesi e a cui Jordan Tinti aveva offerto 2.500 euro, somma risarcitoria però non accettata. Entrambi sono ancora detenuti in carcere e hanno chiesto gli arresti domiciliari, ma la giudice si è riservata di decidere. Per entrambi la Procura di Monza aveva chiesto la condanna a 4 anni e 4 mesi di reclusione. La pena più alta per Traffik potrebbe essere dovuta alla più pesante recidiva o alla mancata offerta di risarcimento, ma le motivazioni del Tribunale saranno note tra 90 giorni.

Jordan Tinti è già finito nei guai per comportamenti aggressivi nei confronti delle Forze dell’ordine (saltava sul tetto di un’auto dei carabinieri per pubblicizzare una canzone) e le minacce social a Vittorio Brumotti, inviato di Striscia la notizia, mentre Traffik ha sulle spalle accuse di rapina, resistenza a pubblico ufficiale, droga e violenza nei confronti dell’ex fidanzata.

"Vogliamo ammazzarti perché sei nero", avrebbero detto i due ragazzi, minacciandolo con i coltelli, all’operaio che lo scorso 10 agosto tornava a casa dopo una giornata di lavoro e si stava dirigendo verso il sottopasso pedonale spingendo la propria bicicletta. L’uomo, spaventato, temendo per la propria incolumità, aveva abbandonato la bicicletta e il suo zaino ed era fuggito mentre vedeva i due malviventi che se ne appropriavano e si dirigevano verso i binari. Il nigeriano allora era tornato indietro chiedendo la restituzione del maltolto, ma la reazione sarebbe stata violenta: mentre uno di loro gettava la refurtiva tra i binari per poi avventarsi con il coltello sui copertoni della bici lacerandoli, l’altro lo filmava con il proprio cellulare. All’uomo non è restato che rimanere a distanza finché ha notato i suoi aggressori salire sul treno in transito in direzione di Monza. Ma prima è riuscito a scattare alcune fotografie poi risultate fondamentali per la loro successiva identificazione da parte dei carabinieri, a cui il volto di Jordan Jeffrey Baby era già noto per le precedenti intemperanze. Dal canto loro, gli imputati negano le accuse. Il difensore di Jordan Tinti, l’avvocato Federico Edoardo Pisani, sostiene che il 25enne non è razzista perché ha tatuato sul viso il campione di basket nero suo idolo, Michael Jordan e che non ci sono prove oltre alla parola del nigeriano sulla frase che sarebbe stata pronunciata. Inoltre al momento della presunta rapina Jordan Jeffrey Baby era distante da zaino e bicicletta, come mostrerebbero i filmati a circuito chiuso della stazione ferroviaria.

Traffik per l’ultima udienza ha cambiato nuovamente difensore e ha nominato l’avvocato Ettore Pieracciani del Foro di Roma.