
Monza – Dopo il concerto di Bruce Springsteen che "ha rovinato il prato della Gerascia", gli ambientalisti tornano alla carica: "Basta concerti al Parco: è un bene storico ambientale, tutelato quanto la Villa Reale. Se anche l’organizzazione si è adoperata per ripulire a tempo di record, il prato andrà comunque riseminato". Il Comitato per il Parco Antonio Cederna chiede all’amministrazione comunale e al Consorzio Parco e Villa di non fare più mega eventi nel Parco. Le location alternative ci sono. "Pensiamo all’area Paddock dell’autodromo – suggerisce la presidente del Comitato, Bianca Montrasio –, è asfaltata e quindi già compromessa: 50mila metri quadrati, peraltro già utilizzati in passato dal Brianza Rock Festival". Al concerto del Boss sono arrivate 72mila persone e "andrebbe messo un limite alla vendita di biglietti".
"In alternativa – continua la presidente – c’è anche l’area delle ex cave Rocca, di proprietà privata, 70mila metri quadrati a ridosso di viale delle Industrie, destinata ad uso edificabile e quindi già compromessa. Un’area che, oltretutto, ha le stesse dimensioni del prato della Gerascia. Chiediamo che il nuovo Piano di governo del territorio adibisca le ex cave Rocca ad area eventi: offrirebbe proventi al privato, senza colare ulteriore cemento sulla città. In alternativa, si può proporre il Parco Increa a Brugherio".
Il Comitato riporta le lamentele dei fan a causa della distanza del pratone dai parcheggi: sono state necessarie oltre due ore per uscire dal Parco. E ai frequentatori abituali del Parco che non dovevano andare al concerto è stato interdetto l’ingresso al Parco dalla Porta di Vedano. "A concerto finito, gli spettatori si sono trovati imbottigliati nel sottopasso dell’autodromo e chi tentava altri percorsi (peraltro non autorizzati) si ritrovava al buio".
Proseguono la loro battaglia, gli ambientalisti e pretendono che vengano "resi pubblici i conti economici ed ecologici della kermesse – sottolinea Montrasio –, chi paga per il ripristino del manto erboso, quanto è costato il concerto, quanto è stato introitato dalle casse comunali, quali e quanti rifiuti sono stati prodotti e smaltiti. E ancora, qual è lo stato attuale del prato e se era stato definito un piano di evacuazione di emergenza". L’avvocato Roberto D’Achille, legale del Comitato, fa notare che "secondo il contratto di concessione dell’autodromo ad Aci e Sias, tutte le attività svolte nell’area del circuito devono essere attinenti alle attività motoristiche e non protrarsi oltre le 18 della sera, per preservare la quiete dei residenti dei dintorni e quella degli animali del Parco. Perciò le deroghe per i concerti sono ingiustificate ai fini contrattuali". Come non sono ammessi mega concerti nei giardini di Versailles o a Schonbrunn in Austria, allo stesso modo gli attivisti vorrebbero che fosse preservato anche il Parco di Monza: "Al contrario, non viene data alcuna informativa a utenti e visitatori stranieri che pensano di trovarsi su un prato anonimo".