Come a casa, l’home restaurant di Stefania

Ha trasformato una villa ereditata in un luogo dove cucina piatti da servire a domicilio, con verdure coltivate nell’orto a 700 metri

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di Gualfrido Galimberti

Mangiare a casa, ma come al ristorante. È il successo di “In Villa”, iniziativa di Stefania Nava, che in via Milite Ignoto ha dato vita ormai da alcuni anni a un “home restaurant” apprezzatissimo. Per cenare a casa sua arrivano anche da altre province della Lombardia. L’attività non era nata sotto la buona stella: aperta nell’autunno 2019, aveva dovuto subito chiudere i battenti nel febbraio 2020 a causa dell’emergenza Covid.

Stefania Nava, però, non si è data per vinta. Ha fatto buon viso a cattiva sorte, ha continuato a tenersi allenata deliziando amici e conoscenti con qualche preparazione inviata gratuitamente a domicilio. Anche in Comune ricordano molto bene le sue torte, che spediva aggiungendo un grazie. In paese la conoscono tutti. Anche oltre il paese, a dire il vero. È la donna che si è "inventata tre volte". Prima una solida formazione scolastica e l’insegnamento, anche con corsi di lingua all’estero. Poi si è dedicata allo sport, prima al basket e poi alla pallavolo (parte manageriale e organizzativa) di altissimo livello tanto da essere premiata di recente con la stella al merito del Coni. Poi ha voltato nuovamente pagina e ha aperto un home restaurant in centro a Bovisio Masciago. L’occasione si è presentata quando il marito ha ereditato la villa di famiglia. "Io e mio marito - racconta Nava - abbiamo pensato di aprire questa attività sebbene la formula dell’home restaurant fosse ancora ben poco conosciuta dalle nostre parti. Lo è anche per la normativa italiana e per la burocrazia, ma essendo testarda, sono arrivata al risultato". Ora l’attività funziona davvero bene e, soprattutto, dà tante gratificazioni. "Appassionata di cucina - spiega la chef - ho frequentato corsi, mi sono messa in gioco. Ho acquistato attrezzature professionali cambiando la cucina di casa. Ora qui in villa posso accogliere le persone. Sono spesso aperta, soprattutto in questo periodo prenatalizio, ma essendo un home restaurant sta a me la scelta di chiudere liberamente quando voglio". Lei in realtà con i clienti sta bene. E loro stanno bene da lei. Chi va a mangiare, di solito ritorna portando anche nuovi amici.

"Il funzionamento è molto semplice - commenta -. Chi ormai mi conosce, spesso mi chiede di preparare ciò che voglio. La mia preferenza? Mi danno soddisfazione i ravioli: tra pasta e ripieno, bello costruire qualcosa da zero. E dove devo metterci le mani riesco a dare qualcosa in più. Altri clienti, invece, preferiscono chiedermi un piatto specifico, oppure stabiliscono semplicemente un budget. Insomma un ristorante ‘modulabile’ in base alle esigenze". Valida anche la carta dei vini, così come i distillati. "Quelli dico ai clienti di prenderli tranquillamente dal mobile e di servirsi da soli. È la ricetta di questo posto: mangiare bene, ma sentirsi come a casa. Prima la gente veniva per curiosità, ora viene sapendo ciò che trova e l’ambiente familiare che si respira, oltre al cibo genuino. Tra questo anche l’orto: a 700 metri di distanza e lo cura personalmente mio marito".