Coltellate a Capodanno, dimesso È ancora caccia all’aggressore

Indagini sul ferimento del pachistano ritrovato per strada e preso per ubriaco

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Nei giorni scorsi è stato dimesso dall’ospedale Niguarda di Milano il 33enne operaio pakistano vittima dell’aggressione avvenuta a Meda la notte di capodanno. L’uomo, che durante l’aggressione è stato ferito in più punti con un’arma da taglio (verosimilmente una bottiglia di vetro rotta) e colpito con un calcio in faccia, ha avuto una prognosi di 30 giorni, salvo complicazioni. La diagnosi parla di ferita toracicoaddominale da arma bianca e percosse. Tante le lesioni riscontrate in ospedale e curate, alla milza, al torace, con tanto di frattura della mandibola causata dal calcio al volto. È tuttora pendente un fascicolo alla Procura di Monza per l’ipotesi di reato di tentato omicidio. Ancora sconosciuto il movente.

I carabinieri della Compagnia di Seregno hanno cercato ininterrottamente indizi, possibili testimoni, immagini di telecamere di videosorveglianza della zona, che potessero aver ritratto qualche figura coinvolta o dettaglio utile. Erano le 2.20 in corso Resistenza di Meda, quando il giovane pakistano fu trovato riverso a terra. In un primo momento è sembrato “solo” ubriaco. Un passante ha allertato i soccorsi. Che, sul posto, si sono accorti invece della ferita, dalla quale fuoriusciva parecchio sangue. Non è escluso che prima possa anche essere stato picchiato. A sirene spiegate è stato quindi portato al pronto soccorso, dove è stato salvato e da dove, adesso, è stato dimesso.

Ale.Cri.