CRISTINA BERTOLINI
Cronaca

Cittadini in campo. Giardinetti “presidiati“ e azioni anti disagio

Un questionario per sondare gli interessi dei più piccoli

L’assessore alla Sicurezza Ambrogio Moccia ha partecipato all’incontro pubblico voluto dal Controllo di vicinato a Sant’Albino

L’assessore alla Sicurezza Ambrogio Moccia ha partecipato all’incontro pubblico voluto dal Controllo di vicinato a Sant’Albino

Il disagio aggressivo, come sottolinea l’assessore alla Sicurezza Ambrogio Moccia, richiede palcoscenici come piazza Duomo, Arengario, Ponte dei leoni, ma vanno bene anche parchetti e giardini di quartiere. I residenti di Sant’Albino e i membri del Controllo di vicinato hanno provato a formulare possibili soluzioni collettive per arginarlo.

Cristina Daniotti, referente del Controllo di vicinato, ha chiesto che l’amministrazione comunale metta a bilancio dei fondi per pagare una persona che vada al Centro civico di Sant’Albino per fare educazione civica a bambini a partire dalla scuola primaria e adulti; per spiegare a quali sanzioni vanno incontro i ragazzi e le famiglie in caso di atti di vandalismo o di violenza. Le fa eco Paola Sacconi che ricorda come da anni la Consulta cerchi di far fronte agli atti di disturbo, bullismo e vandalismo in quartiere, ma non ha avuto il supporto delle istituzioni: "Occorre un referente stabile qui in quartiere – suggerisce – che coordini l’aiuto a famiglie, scuola, consulta e parrocchia". Suggerisce poi di intercettare i ragazzi ai giardini per coinvolgerli in attività creative e ricreative che stimolino in loro degli interessi. Dello stesso avviso Cruciano Nasca, già insegnante, ora promotore del Comitato aria pulita Monza: "Proporrei un questionario da somministrare ai ragazzi, attraverso le scuole, ma anche incontrati negli spazi informali, a cui chiedere quali attività possono interessare loro (sport, giochi, laboratorio teatrale o musicale, informatica o altro), per non organizzare sterili iniziative calate dall’alto. Quindi farei leva sui giovani universitari appassionati dei vari settori, con una piccola remunerazione predisposta con fondi comunali, per organizzare le attività più richieste". Anche i servizi sociali, come spiega la coordinatrice Daniela Perla, da qualche anno si stanno muovendo in questa direzione: "Stiamo cercando di strutturare un lavoro di comunità – spiega – per capire cosa mettere in campo tra scuole e enti formativi a servizio dei ragazzi". Resta il fatto, come fa notare Cristina Daniotti, che a Sant’Albino si stanno impiegando oltre due anni, fra permessi e burocrazia, per attivare lo spazio Calisthenics, che piace ad adulti e ragazzi: una palestra a cielo aperto che funzionerebbe anche da deterrente anti spaccio e criminalità, invogliando i cittadini a vivere gli spazi pubblici. Ancora più difficile diventa far collaborare attivamente Comune, scuole e Consulta, ciascuno con le sue regole. Fra le proposte anche quella di mettere tavoli e gazebo ai giardinetti, così da invogliare nonni e genitori a sedersi, mentre i bimbi giocano, con contatto diretto con la polizia locale, per segnalare eventuali focolai di bullismo e vandalismo, da stroncare sul nascere. Il dibattito è aperto: qualcun altro fa osservare che a San Fruttuoso i residenti hanno chiesto la rimozione delle panchine ai giardini di via Valosa di sopra, perché di notte i ragazzi scavalcano la cancellata ed entrano a bivaccare proprio sulle panchine. Gerardo Esposito, vice comandante della Polizia locale, sottolinea come il disturbo della quiete pubblica (articolo 659 del Codice penale) sia reato, ma per avere valenza pubblica e validità giuridica deve essere denunciato da più di una persona.

Intanto in Prefettura da un paio d’anni esiste un tavolo istituzionale dedicato a seguire e arginare il fenomeno delle baby gang nei quartieri. Le scuole sono le prime a segnalare sul nascere i fenomeni di disagio aggressivo. Tramontata la sospensione, che invece si è trasformata in atti socialmente utili nei servizi per anziani e disabili.

C.B.