GABRIELE BASSANI
Cronaca

Cesano Maderno, chiude la sede Inps: uffici trasferiti a Desio

Una scelta dettata dalla necessità di razionalizzare i conti dell’ente ma anche da problemi legati all’agibilità dell’attuale stabile

di Gabriele Bassani

L’Inps lascerà l’attuale sede di Cesano Maderno in via Padre Boga, dove tra l’altro, il prossimo 15 ottobre non sarà possibile accendere il riscaldamento a causa di un problema alla caldaia. Una chiusura che riguarderà non solo gli utenti di Cesano ma anche di molti comuni del circondario, da Lazzate a Limbiate, da Bovisio a Seveso, che avevano nella sede di via Padre Boga un punto di riferimento molto più comodo che l’alternativa a Desio. L’Amministrazione comunale aveva proposto fin dal febbraio del 2019 la possibilità di un trasferimento in locali comunali di via Fermi, ma quei locali non saranno disponibili prima di giugno 2021. "Da Inps, fino al 29 settembre scorso, non abbiamo mai avuto un segnale dell’urgenza del trasloco causato dal problema della caldaia che, ci risulta, era noto ad Inps fin dal maggio scorso", dice il vicesindaco Celestino Oltolini, aggiungendo di avere chiesto un incontro urgente all’Istituto nazionale della previdenza sociale per valutare anche soluzioni alternative, almeno provvisorie, fino a quando si renderanno disponibili i locali di via Fermi.

"Ci sono diverse opzioni valutabili, come soluzione urgente e temporanea, compresa l’ala di Palazzo Arese Jacini ex museo Swatch oggi solo parzialmente utilizzata", dice Oltolini. C’è anche la disponibilità del Comune di Limbiate, con il sindaco Antonio Romeo che conferma: "Abbiamo i locali dell’ex sede dei servizi sociali che sarebbero già pronti, con tutti i servizi necessari, servirebbe solo un’imbiancatura". Ma le parole del direttore regionale Inps, Giovanni Di Monde confermano che, a far propendere per l’abbandono della sede di Cesano sono motivazioni interne. "La scelta di lasciare l’immobile dell’attuale Agenzia di Cesano Maderno si inserisce in un processo di razionalizzazione degli spazi e dei costi, avviato dal nostro ente a livello nazionale e raccomandato dal Mef in qualità di Ministero Vigilante. Lo stabile costringe l’Istituto a sopportare notevoli costi di affitto e di gestione, contrariamente allo standard mqdipendente richiesto sia dal Mef che dalla competente Direzione Centrale dell’Istituto. A ciò si aggiunga che la proprietà dell’attuale stabile ha presentato da tempo diffida a liberare i locali e che da ultimo, è intervenuta la rottura della caldaia che, stante l’impossibilità di riavviare l’impianto di riscaldamento, ha reso i locali inagibili e inidonei a garantire il benessere organizzativo del personale e dell’utenza".

Spiragli? "La Direzione Regionale Inps Lombardia, in attesa che siano messi a disposizione i locali da parte del Comune, si è attivata affinché possa essere in ogni caso garantita all’utenza la continuità del servizio".