
di Danilo Viganò
Fiorenzo Magni. Basta il nome per rievocare i fasti di un ciclismo epico, romantico, fatto di grandi imprese e di campioni immortali come Fausto Coppi, Gino Bartali e lo stesso Magni, che con le loro gesta sportive entusiasmarono un intero Paese a cavallo della seconda guerra mondiale. Magni per tutti è e resterà "Il Leone delle Fiandre", titolo che nessuno gli potrà più levare e che servirà ad alimentare il suo mito. L’uomo, il corridore capace di vincere tre anni di fila una delle corse monumento del ciclismo mondiale: il Giro delle Fiandre nel ‘49,’50,’51. Nella tana dei belgi, dove il sacrificio e la fatica sfiorano i limiti delle possibilità umane, Magni ha scritto la sua storia, ha inciso il suo nome a caratteri cubitali nel firmamento dello sport italiano e mondiale. A Cento Anni dalla sua nascita (7 dicembre 1920) ancora oggi è considerato uno dei grandissimi del nostro ciclismo. Toscano di origini, era nato a Vaiano in provincia di Prato, Magni si è sempre considerato brianzolo a tutti gli effetti. Trapiantato a Monza, dove aveva avvviato una concessionaria di auto, Magni il ciclismo lo aveva respirato fin da ragazzino quando, un amico del padre, gli regalò una bici da passeggio.
La prima bici da corsa a 16 anni da Coveri, papà dello stilista di Prato. Prima gara a San Donnino una frazione del comune di Campi Bisenzio, in Toscana. Passò dilettante nel 1938, con l’Associazione Sportiva Montecatini Terme che fu anche la squadra dell’ex commissario tecnico della nostra Nazionale Alfredo Martini. A soli 18 anni fu convocato per i Mondiali poi annullati a causa dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale.
Nel 1940 trionfò nel Giro della Provincia di Milano in coppia con Ortelli e subito dopo passò alla Bianchi come professionista. Oltre ai tre Giri delle Fiandre, Magni conquistò per tre volte il Giro d’Italia (‘48,’51,’55); nelle statistiche della corsa Rosa è ancora oggi il vincitore più vecchio. L’edizione del 1955 fu infatti vinta da Magni all’età di 34 anni e 5 mesi, con un vantaggio di soli 13’’ su Fausto Coppi.
Tra i suoi trionfi anche tre Giri del Piemonte, tre Trofei Baracchi la cronocoppie storica che Fiorenzo vinse tre anni di fila rispettivamente con Adolfo Grosso, Antonio Bevilacqua e Giuseppe Minardi, e tre Campionati Italiani.